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lunedì 28 dicembre 2009

Verdicchio! La saga continua

Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Stefano Antonucci
Riserva annata 2005


La piccolissima parentesi regalizia Natalizia e' finita. Indi, torniamo ad occuparci del vino, una delle poche cose interessanti rimaste. Per chi ancora non l'avesse capito avrei dovuto nascere nelle Marche. Adoro i vini di quella regione. Mi appagano, mi saziano, mi divertono, mi entusiasmano e costano il giusto, cosa da non sottovalutare. Un bel giallo dorato, molto consistente accarezza le pareti del bicchiere. Note ben definite dolci di ananas, pompelmo, melone e leggerissimamente legno si notano ben volentieri. In bocca e' morbido, elegante, lungo e persistente. Finale decisamente assortito. Chiude sapendo di essere un grande. Sotto ai 15 euri.

Massimo Barbolini
http://www.vinisantabarbara.it/chi_siamo.asp?anno=2009

mercoledì 9 dicembre 2009

Franciacorta

Franciacorta Docg Brut Selezione Millesimo 2001
Sboccatura Marzo 2007 Az. Agr. Villa



Riusciranno i nostri eroi a fare capire agli amati concittadini che in Franciacorta non esistono solo " Case nel Bosco " o " Belle Viste "? Dubito fortemente, ma continuiamo a combattere. Oggi vi parlo di uno spumante che particolarmente apprezzo. Sara' stata l'annata, sara' stata la giornata, ma mi e' piaciuto in modo particolare. Non certo per il colore e per il perlage, perche' definirlo giallo paglierino e' un complimento, poche bollicine, ma molto fini, ma il naso, eh questo naso...Pesca, limone, lievito, miele, sali minerali, glicine, ohh ma che profumi. Buona sapidita' ed acidita', intenso, persistente, quasi aromatico, prosegue nella direzione giusta. Quale?. Di finire la bottiglia senza accorgersene. Bicchiere impegnato.

Massimo Barbolini
http://www.villafranciacorta.it/ita/default.asp

domenica 6 dicembre 2009

Altra bella scoperta

Colli di Faenza Doc Sangiovese Riserva Badia Raustignolo
2001 Az. Agr. biologica Il Pratello di Emilio Placci Modigliana -FC-




L'unica nota positiva della sonora lezione che i miei NY Giants hanno preso qualche settimana fa a Phila, Grazie Sky per i 4 anni di contratto con Espn America, e' stata questo buon Sangiovese. Tracannato tra un trancio di pizza e l'altro, aspettando mestamente l'ennesimo errore di Eli Manning, si presenta con un bel colore viola cupo, impenetrabile. Molto consistente. Profumi di spezie evolute, ma su tutto si erge un odore di tabacco da pipa da fare invidia ad Amsterdam. Semplice naso, pulito, positivo. Continua, morbido, ottima persistenza, abbastanza lungo da chiudere un " down " per gli Eagles.. Bicchiere fraterno. Consiglio un bancale alla dirigenza dei Giants.

Massimo Barbolini
http://www.ilpratello.net/

giovedì 3 dicembre 2009

Tasting Panel

Barbera del Monferrato La Badia 2008
Cantina Maranzana - Maranzana - Asti


Avete mai provato a chiedere ad un Agente/Rappresentante una bottiglia in omaggio da assaggiare di una qualsiasi azienda che vi viene da loro proposta, magari come la novita' migliore mai avuta? In 4 casi su 10, non se ne parla proprio, in tre su dieci preferirebbero togliersi un dente senza anestesia, in due su dieci ve la consegnano il lunedi' sera alle 23.00 e il martedi' mattina alle 09.00 sono gia' pronti con il blocco degli ordini e in un solo caso su dieci il Buon Samaritano di turno accoglie le vs. pretenziose richieste. Tutta questa interminabile premessa per dire che trovo l'idea dei Tasting Panel (l'azienda mi ha spedito una bottiglia in omaggio, chiedendomi gentilmente di pubblicare sul blog le mie impressioni e la scheda tecnica)sia assolutamente innovativa e straordinaria. Ringrazio fin da ora Alessandra e Barbara della cantina Maranzana per avermi permesso di partecipare. Ma veniamo all'oggetto del piacere: il corpo e' rosso rubino che sfuma piano piano verso il viola scarico. Leggerissima schiuma quasi impercettibile. Al naso il sentore vinoso nasconde sviluppi di freschezza. Spiccano, ribes, mora e fragola. Buona acidita',secco bene a modo, vinosita' anche al palato, molto giovane, discretamente persistente, abbastanza intenso. Chiude con buona pulizia gustativa. Se mi e' permesso il naso promette piu' di quello che la bocca riceve. Comunque, una bottiglia buona, gioiosa e spensierata che non credo costi come un rene e adattissima per queste e le prossime serate buie-nebbiose. Magari davanti ad un camino e un bel pezzo di lingua con salsa verde. Ottimo inizio di dicembre. Arrivano le feste. Alla dieta penseremo poi. Cin Cin

Massimo Barbolini
http://www.cantinamaranzana.it/

N.B. Foto palesemente rubata da Feisbuk...

mercoledì 2 dicembre 2009

29 Novembre, una Domenica da ricordare


Oltre al Barolo di Conterno quarantacinquenne, abbiamo assaggiato altre cose interessanti, finendo col Barolo Vigna Cappella di Santo Stefano 2000 dell'azienda Podere Rocche dei Manzoni di Valentino, mai assaggiato prima, che nonostante la non brillantissima annata, si e' fatto apprezzare per la bella presenza gustativa.

L' Amarone di Santa Sofia Classico 2003 e' stato forse il piu' penalizzato o quello che si e' " aperto " piu' tardi degli altri, esibendo un sentore di marmellata di frutta rossa veramente notevole. Morbido gia' al punto giusto.

Il cibo era adattissimo. Bonus per la torta salata del Sommelier Paolo Benetti e malus purtroppo per il salame, niente di che'..I salumi buoni si faticano a trovare..Mortadella ottima.

Grande davvero il Piano di Montevergine Taurasi Riserva 2001 di Feudi. Profumi di tabacco da pipa, mora e prugna, con finale davvero lungo e persistente.

Ma la vera sorpresa, almeno per il sottoscritto, e' stata il Vigna Macchia dei Goti Taurasi Docg 1998 di Antonio Caggiano. Il naso poi e' stata una musica assoluta. L'iniziale sentore di stalla, animale quasi goudron si e' trasformato piano piano in una frutta rossa bella giovane, sigaro, caffe' e chiodi di garofano. In bocca ottima acidita', buona morbidezza e grandissimo finale con indescrivibile Pai..Adda' invecchia' ancora. Vino Stre Pi To So. Bella serata didattica che preferisco largamente a pallose degustazioni organizzate da associazioni di questo o dell'altro tipo. A gennaio replicheremo, sempre di domenica, se qualcuno ha voglia di aggregarsi e' il benvenuto. Obbligo di bottiglia a tema. Grazie a Dario Bagni, Paolo Benetti e Marco Zanotti per la compagnia e per le discussioni tecniche sempre molto avvincenti ed educative. C'e' sempre qualcosa da imparare.

Massimo Barbolini

lunedì 30 novembre 2009

Il rosso dell'anno o forse della vita...

Doc Vino Barolo Riserva Speciale 1964 Poderi Aldo Conterno



Non saprei da dove cominciare per spiegare la giornata di ieri. Alla mattina quando ho aperto la bottiglia, nonostante fosse stata ben conservata, il tappo si e' rotto piu' e piu' volte. Ho dovuto pazientare, operare chirurgicamente per evitare che il sughero si inzuppasse al vino..Una cosa ho subito capito pero': se non commetto errori questo signore e' ancora in ottima forma. Decantato a dovere e lasciato riposare, non alla luce, per circa 11 ore, verso le 17.00 non ho resistito alla tentazione. Il colore e' granato con riflessi caramello. Ancora ben presente una nota alcolica che sfuma piano piano, liberando profumi di salamoia, cuoio, pelle. In bocca e' vellutato con una ancora piccola acidita'. Lungo, persistente e leggermente astringente. Finale interminabile con leggerissima frutta cotta. Tre ore piu' tardi in compagnia di altri tre enoappassionati l'evoluzione olfattiva arriva anche a delle spezie e sentori animali. In bocca e' sempre piu' morbido, con una impercettibile sensazione maderizzata che lascia decisamente un ricordo felice. A serata inoltrata la cosa che impressiona di piu' e' che l'insignificante parte rimasta, ma bevuta, dove e' presente il "fondo", non ha difetti.I profumi sono ancora presenti, netti e puliti. VINO EROICO. La bottiglia fu regalata a mio padre alla fine degli anni sessanta con addobbi natalizi annessi. Ha resistito per 45 anni. Sicuramente il miglior rosso italiano,con questa eta', bevuto in vita mia. Sono sicuro che da lassu' ce ne abbia messo del tuo Papa' per farmi godere un nettare del genere. Spero tu ne abbia almeno sentito il profumo.

Massimo Barbolini
http://www.poderialdoconterno.com

sabato 28 novembre 2009

Un Grande Brunello

Docg Brunello di Montalcino 1999 Vigna La Casa
Tenuta Caparzo


Una serata con otto vini di tipologie diverse e questo era l'ultimo. Generalmente e' sempre il piu' penalizzato. No, stavolta non e' stato cosi'. Il colore e' un bellissimo granato luminoso con l'unghia leggermente aranciata. Il naso e' subito tabacco, marasche e muffa. Qualche nota di pepe sgomita per uscire. Estremamente morbido, molto fruttato, vellutato e con tannini " dolci " che ne esaltano la maestosita'. Un finale degno di Pantani chiude questa scalata. Non lo scrivo quasi mai, ma gli ho dato 90/100. Tutti strameritati per un nettare che fatica ad invecchiare. Vino sicuro.

Massimo Barbolini
http://www.caparzo.com/

venerdì 27 novembre 2009

Lo beviamo Domenica...



Non vedo l'ora, la bottiglia e' perfetta. Chiusa nella scatola di cartone bianco, con addobbi natalizi annessi, e' rimasta integra per 45 anni. E' il regalo che fecero a mio padre quando io nacqui, o compii un anno, mai lo chiesi. Ho aspettato troppo e domenica mattina la stappo vedendo di decantarla. C'e' un filino di residuo7fondo e ci mancherebbe..Vedremo vedremo.... Se qualcuno e' nei paraggi, verso le 20.30....

lunedì 23 novembre 2009

Franciacorta

Franciacorta Docg Extra Brut Comarí del Salem
millesimo 2002 ,Chardonnay e Pinot Bianco - Uberti -
Come ho gia' scritto e detto piu' volte, forse troppe, e' l'Azienda Franciacortina che preferisco. Sara' la grande mineralita' di tutti gli spumanti, saranno la loro struttura potente e grassezza e
le bollicine grossolane (tranne in questo) che adoro, ma di meglio non trovo. Questo spumante e' l'eccezione aziendale, colore dorato con finissime bollicine. Le note olfattive sono den determinate. Miele, Pesca, agrumi e tanta mineralita'. Si allinea una leggere nota di lieviti. Veramente unico al palato, pieno, robusto, e equilibrato. Probabile che queste sensazioni forti e strutturate siano date dal passaggio del vino base in barrique. Lungo, molto persistente, non finisce mai. Impressionante l'impronta che lascia. Ancora molto giovane. Goduria gustativa notevole, evoluzione tutta da scoprire. L'acidita' promette ancora tanta longevita'. Bottiglia da Treccani . 30/32 euro in Enoteca.

Massimo Barbolini
http://www.ubertivini.it/indexita.htm

giovedì 19 novembre 2009

Umbria Rossa

Igt Umbria Rosso Vitiano 2008 Az. Vinicola Falesco
Sangiovese-Merlot-Cabernet
Ottimo esempio di come si possa bere bene senza dissanguare il proprio portafoglio e ' dato da questo cupo e concentrato vino dal rosso rubino con riflessi porpora. Pieno e consistente. Buon equilibrio olfattivo dove spiccano tabacco, pepe e sul finale una bella nota di amarena. Discreta morbidezza, in fase di completezza. Rimane un pochino astringente. Maturera' senz' altro. Bicchiere logico.

Massimo Barbolini
http://www.falesco.it/it/default.asp

lunedì 16 novembre 2009

Lambruschiamo anche oggi...

Igt Lambrusco di Modena L'Albone da uve Salamino e Sorbara Podere il Saliceto
Due baldi giovini che a maggio mi fecero assaggiare un esperimento inusuale per la campagna modenese. Un uvaggio di Malbo gentile, Merlot e Sangiovese, che apprezzai molto per gli sforzi profusi . Oggi uno dei due Signor Vignaioli si e' presentato alla mia porta, ringraziandomi per aver contribuito all'aumento del suo fatturato dello 0.000001% e regalandomi una bottiglia del lambrusco in calce. La commozione e' tale che il tappo e' partito via da solo, regalandomi un bel rosso rubino tenebroso con una bella spuma rosata. Profumi delineati, netti e puliti con una supremazia della frutta rossa, ribes in primis e una nota bella di rosa. Splendido naso. Fecce, stalla, non pervenuti. In bocca e' secco, abbastanza fresco, pieno, consistente, non molto acido e sorprende per la chiara morbidezza. Chiusura leggermente vinosa. Bicchiere pericolosissimo, per la ripetitivita' beverina a cui puo' indurre. Bella bottiglia. Vino Signorile, appunto, come i produttori. Che bel lunedi'.

Massimo Barbolini
http://www.podereilsaliceto.com/index.html
Colli Piacentini Malvasia Passito '07 e 08 Il Negrese - Ziano Piacentino -
Adesso e' diventato famoso, sara' meglio o sara' peggio? La Malvasia Passita piu' buona dei Colli Piacentini e' arrivata ai 3 Bicchieri Gambero Rosso l'anno scorso con l'annata 2006 (buona). Ieri ho riassaggiato l'annata 2007 e nuova nuova la 2008. Confermo in toto che l'annata 2007 e' la migliore mai assaggiata. Una concentrazione, una grassezza, una mielosita' mai vista. Bouquet, di albicocca e fichi secchi, punte di agrume, fiori di gelsomino e un finale che lascia la bocca pulita. Interminabile come persistenza ed armonia. ManuelArcuriano l'abbinamento con lo zabaione e sbrisolona dei Due Platani. Al momento il miglior passito, sempre secondo i miei gusti, in circolazione. Scomodate pure i Gran Signori Siciliani, Altoatesini. Vince alla grande. La 2008 e' ancora un pochino indietro, leggerissimo finale amarognolo che indispettisce. Grazie di esistere.

Massimo Barbolini
http://www.agriturismoilnegrese.it/

venerdì 13 novembre 2009

100 Post! Lambrusco, ma Lambrusco!

Lambrusco di Sorbara D.O.C. Selezione Sant' Agata Cantina Paltrinieri - Sorbara -
Questo e' un Signor Lambrusco. L'etichetta e' cambiata, ma la sostanza e' rimasta uguale. Chiariamo subito che come gli inglesi per il torneo tennistico di Wimbledon, adoro le tradizioni centenarie. Il lambrusco deve, ripeto, deve, avere due caratteristiche fondamentali: spuma e acidita'. Da sempre le nostre tre doc principali, Salamino di Santa Croce, Sorbara e forse un pochino meno, Grasparossa si differenziano dagli altri vini per queste due tipicita', che ci devono sempre essere. Aborro all'idea di sentire chiamare Lambruschi, vini che hanno sentori come il pepe o addirittura sembrano medicine. Morbidi come un Merlot che passa in barrique, o che per farli spumare ci voglia dentro un po' di Idrolitina. Qui siamo di fronte ad un rosso rubino con bella spuma rosata. Profumi di frutta rossa e violetta. Grande acidita' e freschezza, pulizia del palato assicurata. Lungo e persistente quel che basta. Non state a cercare altri sentori perche' non ci sono, pero' du feti' ed cudghein...

Massimo Barbolini
http://www.cantinapaltrinieri.it/default.asp

giovedì 12 novembre 2009

Bell' Umbria

ROSSO IGT VILLA FIDELIA 1999 -SPORTOLETTI - UMBRIA
MERLOT-CABERNET SAUVIGNON - CABERNET FRANC
Spiegare il fascino di degustare un vino che ha 10 anni non e' semplicissimo. Tre dita di fondo ti fanno pensare male, ma alla fine la domenica diventa piu' gioiosa. Sono vitigni internazionali che ben si adattano alle nostre terre italiche, ma reggere per cosi' tanto tempo, nella mia cantina, e' stata davvero una sorpresa. Nel cuore e' ancora rubino, il resto e' granato molto scuro, l'unghia decisamente sbiadita. Il naso e' chiuso, non molto espansivo, la frutta e' decisamente cotta, stramatura, gia' quasi appassita. Difficile identificarne altri. La parte piu' interessante arriva ora, con una morbidezza unica, lungo, abbastanza complesso, persistente e abbastanza intenso. La sensazione e' che possa rimanere ancora qualche anno a maturare con evoluzioni da scoprire. Gli anni sono portati bene. Bello.

Massimo Barbolini
http://www.sportoletti.com/canale.asp?id=95

mercoledì 11 novembre 2009

Serata lambruschi 1

Vi rimando al blog di Aureliano e Patatone, http://lagrandeabbuffata.wordpress.com/ per farvi un' idea della umanamente stupenda serata dei lambruschi e non. Sui vini mi sono gia' espresso nella newsletter. Il problema e' sempre il solito, e' giusto definirli lambruschi anche se hanno all'interno, Maestri, Marzemino, Pinot Nero, Bonarda? O e' giusto definirli vini con personalita' proprie (cit.)? La seconda ritengo sia la piu' giusta. Per quello che mi riguarda, due hanno raggiunto la sufficenza, gli altri 7 da rivedere e risentire su questi schermi.. Peccato non potere partecipare a lambruschi 2..Altri scritti inerenti la serata nei link qui sotto.

martedì 10 novembre 2009

Verdicchio!

BIANCO DOC VERDICCHIO DEI CASTELLI DI JESI CLASSICO
SUPERIORE " TRALIVIO " 2006 - SARTARELLI -

Una delle cose piu' avvilenti del mestiere di " Enotecaro " o venditore di vino, e' quando stravedi per una certa tipologia di vino, lo proponi, lo metti sullo scaffale ad un prezzo equo e ti senti rispondere: " Ah no il Verdicchio po' no! Le quel cle in pizzeria, con cla butiglia strana ". Traduzione: il verdicchio no e' quello delle pizzerie con quella bottiglia strana (Fazi Battaglia). Frase tipica che esce da quasi tutte le bocche dei miei concittadini. Peccato che ci siano almeno un altro centinaio (minimo) di produttori di questo meraviglioso vitigno, proveniente da una regione che si esprime oramai da anni a livelli mondiali, ma che da noi e' stato quasi completamente sputtanato. Altra battaglia, persa in partenza, vedremo se dara' risultati. Comunque, un bel giallo paglierino, intenso e molto consistente si presenta nel bicchiere. Pesca, biancospino e una grande mineralita' lasciano la bocca sapida, equilibrata, lunga e persistente. Grande finale secco, con sensazione muffata principesca. Grande bicchiere, bottiglia che si puo' trovare sotto ai 9 euro. Non consiglio mai abbinamenti, ma data l'elevata gradazione alcolica (14,5%) e le note minerali, con tigelle, prosciutto crudo, salame e parmigiano reggiano potrete realizzare il vostro sogno erotico-gustativo preferito.

Massimo Barbolini
http://www.sartarelli.it/it/main.htm

lunedì 9 novembre 2009

Campania, che Campania!

ROSSO IGT TERRA DI LAVORO 1999 AZ. AGR. GALARDI -SESSA AURUNCA- Vitigni Aglianico 80% Piedirosso 20%


Sono rimaste poche bottiglie nella mia cantina, causa bevuta facile. La scorsa settimana mentre ripulivo l'angusta mobilia, ho trovato, con 4 dita di polvere sopra, questo vino che mi lega a ricordi bellissimi.Tre sere la settimana, per quasi 4 anni, passati nell'Enoteca di un caro amico ad assaggiare ogni vino possibile. " Domenica 10 Febbraio 2002 " recita la mia vecchia scheda degustativa. Una delle ultime indimenticabili serate. 92/100 fu la mia valutazione, in controtendenza con gli altri presenti che invece non apprezzarono questa meraviglia. Sfida interessante riassaggiarlo 7 anni dopo vero? Il colore e' rimasto di un granato impenetrabile. Il tempo ha eliminato l'unghia (o punta) violacea. Consistente, pieno, riempie con potenza il bicchiere. Difetti al naso non ce ne sono, evoluzione forse in piccola dose, la frutta e' cotta, note di salvia e menta, qualche fiore si coglie piu' tardi. L'inizio gustativo e' giovane, buona acidita', prosegue corposo, robusto e con una morbidezza che arriva piano piano. Forse ha perso qualcosa in persistenza ed intensita'. A 7 anni di distanza rimane un grande assaggio. Ottima evoluzione. Costa tanti euri, questo lo ricordo.


Owing easy drinking, There's just a few bottles left in my cellar...
Last week, while wiping the old furniture I found a wine bottle with 4 inches of dust on...a wine that binds me to beautiful memories... Three nights a week for almost 4 years spent at a dear friend's wine grocery, tasting every possible wine... "Sunday, February 10, 2002" sais my old wine tasting card... One of the last unforgettable evenings... 92/100 was my vote, in contrast to the others that didn't appreciate this ( at least to me ) wonder... Tasting it again after 7 years...what a challenge... The color has remained impenetrable,time has removed the violet shade.. Consistent, full in grain, it really fills the glass. Precise and pure to the nose...In small doses baked fruits, delicate notes of sage and mint, later on some other flowers notes... Young at the beginning of the gustatory session, good acidity and full-bodied, robust but with a softness that slowly comes... Maybe something in persistence and intensity has gone lost after 7 years but it remains a great tasting... Excellent development. One thing remember ...it costs many euros...
Massimo Barbolini

domenica 8 novembre 2009

Marche in Bolla!

The Rose Brut Metodo Classico Millesimato 2005 Velenosi
(Pinot nero 80%, Chardonnay 20%)
Non e' Pinot Nero in purezza come qualche guida ha riportato. C'e' una piccola percentuale di Chardonnay all'interno. Una simpaticissima schiuma rosa ed un colore ramato contribuiscono alla felicita' visiva, stimolo essenziale per la lingua. Bollicine in forma che sprigionano sensazioni fruttate di mora e lamponi. Non e' complicato da bere, si trinca proprio senza il minimo problema. La gradazione alcolica e' impercettibile. Il gusto e' pulito, persistente, godibilissimo per tutto il pasto. Uno spumante diverso da una grande regione vinicola. E' l'annata 2005, la terza uscita. Indubbiamente la migliore. Esiste anche il Brut, sempre di Chardonnay e Pinot Nero e dal 2007 anche uno Charmat di passerina. Aumenta la qualita' e l'etichetta e' cambiata.

giovedì 5 novembre 2009

Campania

Costa d' Amalfi Doc Furore Bianco 2007 Marisa Cuomo (Falanghina-Biancolella)
L'ho bevuto. Tanto tempo che cercavo di assaggiare questo vino, indicatomi come " infuriato ". Devo ammettere che soffro non poco nello scrivere che un finale amarissimo ha rovinato le aspettative iniziali, date da uno splendido boquet di cedro e spezie. Anche al palato l'iniziale eleganza e' stata appiattita da questa amarezza che ne ha completamente ofuscato i precedenti pensieri positivi. Poteva essere lungo e persistente ma non lo e' stato. Probabile che sia stata la bottiglia. Aspettiamo il 2008 per raddrizzarci. Pagato 20.00 euri al Ristorante. Okay il prezzo e' giusto?

I've been drinking. A long time I wanted to taste this wine, as "angry." I must admit that i suffer not a little bitter to write an ending that ruined the initial expectations, given by a beautiful Boquet of cedar and spice. Even at the initial taste and elegance 'was flattened by this bitterness that has completely dimmed previous positive thoughts. Could be long and persistent but it is not 'state. Likely it was the bottle. Expect 2008 to straighten up. Paid for the Restaurant 20,00 €. Okay, the price is correct?

Massimo Barbolini
http://www.marisacuomo.eu/

mercoledì 4 novembre 2009

Friuli

Colli Orientali del Friuli Doc Pinot Grigio 2008 Sirch

Rapporto qualita'/prezzo davvero invidiabile per questo meraviglioso Pinot Grigio. Giallo paglierino abbastanza consistente. Il naso e' molto complesso. Ananas, pesca e pompelmo spiccano su altri sentori meno immediati. In bocca scivola via, avvolgendo il palato di sensazioni gradevolissime. Non molto impegnativo come beva, ma la persistenza che lascia e' godibile a tutte le ore. Gradevolissimo bicchiere. E' ancora ottimo il 2006. Azienda che mi piace assai. Se capita assaggiate Ribolla, Friulano, Sauvignon e Mis Mas (Tocai-Ribolla-Malvasia ).
8/12 euri in Enoteca

Massimo Barbolini

martedì 3 novembre 2009

Franciacorta


La trasferta settembrina in Franciacorta, al festival di Erbusco , non e' che mi abbia particolarmente esaltato. Solite sensazioni positive da Barone Pizzini e Uberti, solite negative da beep, beep e anche beep. Cielo coperto all'orrizonte gustativo. Uno squarcio di luce cristallina lo ha aperto il Brut s.a. de l'azienda agricola Le Marchesine. Bellissimo giallo dorato con bollicine ben visibili e all'apparenza robuste. Ottimi profumi di mandorla associati ad una sensazione agrumata che, a me, esalta in particolar modo. Secco quel che basta, buona acidita', con prolungata piacevolezza gustativa. Buon equilibrio e bella persistenza. Un buon bicchiere che ha notevolmente allietato la temperatura africana della domenica settembrina.
14/18 euro in enoteca.
FRANCIACORTA DOCG BRUT S.A. LE MARCHESINE
Massimo Barbolini

mercoledì 28 ottobre 2009

Austria

Chiudiamo, almeno per quest'anno la pratica AustroFrancoGermanica, con la devastante prestazione di questo indescrivibile vino. " Questo non e' lambrusco ", citazione d'obbligo dopo la disfida di domenica scorsa. La difficolta' nella quale viene messo il degustatore parte dal colore. Se vi dicessi che ricorda l' incredibile Hulk messo in candeggina per alcuni secondi? Oppure il fondo di una coppetta di gelato ai gusti pistacchio e limone mescolati insieme? Bingo! Ecco, questo rende bene l'idea. La parte olfattiva si apre in maniera sbalorditiva. Zolfo, limone,pesca, e quasi roccia vulcanica. Arrogantissimo il ragazzo mentre si arrampica nelle narici provocando una spinosita' innocua. Vino forte e pensieroso. A volte la delusione e' dietro l'angolo, qui no, siamo ben lontani. Freschezza, acidita' dominano il palato, mentre la cavalleria gustativa ritorna in modo perentorio. Cosa c'entrano i cavalli? Questo vino trotta e galoppa verso le papille in modo stordente ed inebriante, infinitamente complesso anche nella beva, stranamente semplice. Persistene e lunghissimo. Il lessico limitato m' impedisce di argomentare meglio questo " di vino ". Dimenticavo, tappo a vite, matura per 30 anni. I primi 4 non si sentono. Un grande assaggio.
Massimo Barbolini
BERNHARD OTT ROSENBERG RESERVE
GRUNER VELTLINER 2005 TROCKEN

martedì 27 ottobre 2009

Champagne Vigneron Georges Vesselle

Tornando alla splendida giornata di lunedi' 19 ottobre, non posso non parlarvi di uno champagne che mi e' rimasto impresso. Il Brut Zéro (non dosato) di Georges Vesselle 2002 e' una ottima rappresentazione di come si lavora il pinot nero, modestissimo parere. La cosa che ha colpito il sottoscritto e' la semplicità complicata di questo vino. Tralasciando il colore e la brillantezza che ormai sono tutte molto simili, il naso aveva note ossidate e quasi salmastre, note erbacee, mielose. Estrema secchezza, quasi salato, molto lungo, persistente con grande acidita'. Il finale e' bello. Come dicevo prima uno champagne semplice da bere ma complicato da descrivere. Un gran bel prodotto del quale pero' ho dimenticato il prezzo. Chiedo venia.
Massimo Barbolini
Georges Vesselle Grand Cru Brut Zero 2002

domenica 25 ottobre 2009

Passito


E' vero, lo conoscono in tanti, ne parlano in tanti, la cantina e' conosciutissima, vende che piu' non si puo', ma altrettanto vi dico, dopo averlo assaggiato venerdi', che stravale i soldi spesi e la notorieta'. Nel bicchiere ha la consistenza del miele, nonstante sia un 2005, quindi molto giovane. Il primo impatto olfattivo e' il balsamico del sauvignon, salvia, menta. Segue a brevissima distanza la netta frutta tropicale, riconducibile al riesling. Chiude il boquet intrigante una rosa canina stupenda, derivata dal vitigno a maggior percentuale e cioe' il gewurztraminer. Splendido e splendente. E' un peccato doverlo bere. Ma siamo qui per questo. La sensazione continua anche in bocca. Dolce ma non troppo, morbido ma non troppo, vino pieno, corposo, con una persistenza infinita. Lungo come la Quaresima. Non smette mai e lascia la bocca pulita. Bottiglia perfetta. Indubbiamente il miglior assaggio di questa categoria.
Massimo Barbolini
A.A. Passito Comtess 2005
Cantina Sociale S. Michele Appiano (Bz)

mercoledì 21 ottobre 2009

Dalla Germania Seconda Puntata

La foto non e' della bottiglia che ho bevuto, ma l'etichetta e' molto simile. Affascinante mondo quello tedesco si dimostra. Intrigante e' dire poco. J.J Prum mi dicono sia uno dei personaggi piu' scorbutici del panorama della Mosella, in assoluto contrasto con l'eleganza di questa meraviglia. E' l'annata 2007, eccezionale secondo i piu'. Questo e' il Riesling Kabinett 2007 volgarmente detto base, con un giallo paglierino non molto carico, alcuni riflessi tendenti al verde, colore che anche negli altri non e' particolarmente esaltante. Il can can del Moulin Rouge parte al naso con sentori olfattivi devastanti, erba, roccia bagnata, zolfo, qualche tocco di frutta esotica e mineralita' molto accentuata. Segue una grande acidita', sensazione fruttata che rimane ed un residuo zuccherino (naturale) che rimane sul finale. E' difficile spiegare l'effetto di un vino che al contatto con la bocca e' secco e sapido ma sul finale diventa quasi dolce. Davvero una grande complessita' olfatto-gustativa che merita qualche minuto di silenzio e concentrazione. Se questo e' il " base ", gli altri come saranno?? Seguite, seguite le prossime puntate...
Massimo Barbolini
J.J. Prum Riesling Kabinett 2007

sabato 17 ottobre 2009

Trattoria Ai Due Platani Coloreto -Pr-

Per quale motivo scrivere ancora di questa Trattoria? Perche' la cucina continua in modo eclatante a migliorare. E' l'unico posto che quando viene nominato, stimola il mio appetito gargantuesco. Naturale che telefonare al venerdi' mattina per chiedere due posti per la sera stessa poteva essere rischiosissimo, ma anche qui Giancarlo e Matteo si dimostrano due persone estremamente umane. Il tavolo c'e'. Partenza ore 20.00, sempre che il mio compagno di merende sia puntuale. Miracolo solo 7 minuti di ritardo. E Patatone rosica...(ma si e' rifatto il giorno dopo). I soliti 40 minuti di viaggio e arriviamo. L'umanita' dei ristoratori si dimostra dal fatto che il posto non ci sarebbe stato davvero. Il tavolo e' nella saletta bar, la piu' scomoda, ma attenzione, non per noi. La viabilita' delle corsie del Ristorante e' compromessa dalla presenza del nostro luogo ludico ed e' per questo che una lacrimuccia capolina la palpebra. Dopo i doverosi ringraziamenti, aggiungo che la motivazione principale di questa visita (scusa inverosimile) e' l'intento del mio amico Luca di rubare qualche segreto culinario, avvicinandosi la data del suo ritorno ai fornelli dopo circa una decina di anni. Sara' abbondantemente accontentato.

L'inizio e' devastante come al solito. La solita frase, " due scaglie di grana ed un po' di pancetta " sono il fischio d'inizio di una nuova straordinaria galoppata culinaria. Pancetta arrotolata di 24 mesi e Parmigiano Reggiano di Coloreto, letteralmente da leccarsi i baffi. Non dovete neanche fare la fatica di masticare, perche' il tutto si amalgama e si scioglie in bocca.


Le strade vinicole sono diverse. Io propendo per una ottima Barbera 2005 di Vajra. L'inizio nasale molto chiuso e opulento non rende giustizia ad una bocca veramente estasiata, lunga e persistente. Ottima bottiglia. Comincio a ri-amare il Piemonte.
Lo chef si butta su un Prosecco di Conegliano Valdobbiadene Doc Prima Volta dell' Azienda agricola Giavi per di piu' Extra Dry. Tipologia di vino che non mi fa impazzire, ma tecnicamente riuscito. Palato globalizzato e sicuramente prodotto che arruffiana. Piace. Finito il dibattere
vinicolo, arriva la prima vera pietanza. Risotto al sottobosco con lumache e funghi porcini di Borgotaro. Il top della serata. Fin da subito la mano di Matteo ci regala un piatto che rimarrà nei miei personalissimi annali. Equilibrio, intensita', sapori delicati, lumache perfette e porcini abbondanti e quasi croccanti. Non trovo le parole giuste per descrivere questo piatto. Un insieme di sensazioni olfattive e gustative inebrianti. La porzione non e' mai abbastanza..
Passato l'euforia ci gettiamo sui secondi. Un' ottima sella di maialino da latte a cotenna morbida con gelatina di scalogno e mela al forno arriva sul nostro tavolo. A parte la delicatezza della carne, non sono necessarie le posate, rimango stupito (positivamente) dalla dolcezza e dalla consistenza della cotenna. In seguito Matteo ci spieghera' la cottura che colmera' la lacuna tecnica del mio palmares. Anche qui siamo vicini alla perfezione.
Io invece assaggio un altrettanto invitante e buono Brasato con polenta croccante. Anche qui poco da dire. Chi ben comincia e' a metà dell'opera. Utilizzando materie prime straordinarie e' difficile che si riesca a rovinarle in cucina. Mumble Mumble, qualcuno ci riesce adesso che ci penso.
L'ingordigia ci assale e il cotechino con crema di lenticchie di Castelluccio e cipolline in aceto balsamico arriva. Finalmente, scrivo finalmente, un piatto che non mi ha particolarmente entusiasmato. Il cotechino non era sicuramente dei migliori, ma credo che sia stato piu' il caso che la qualita' della materia prima. Non ho idea di quanti ne cuociano ma credo possa capitare di trovarne uno piu' " maializzato "di un altro. In poche parole assaggiandolo da solo aveva un sapore, mischiandolo alla crema ne assumeva un altro. In nessuno dei due casi era nelle corde giuste del mio palato.
Comunque, ci siamo ampiamente rifatti con uno splendido tiramisu' scomposto, notevole, almeno cosi' dice il mio socio, perche' non me ne ha lasciato neanche un cucchiaino..Viste le mie imprecazioni, gli umanissimi, mi ripeto, ragazzi del ristorante ci portano
un piccolissimo assaggio di zabaione con sbrisolona, abbinato a quella meraviglia che e' il Negrese Malvasia Passito Colli Piacentini DOC . Note di fichi secchi e albicocca passita si legano con questo dolce in modo indescrivibile. Una chicca vinicola che mi vanto di aver scoperto.
La foto finale rende omaggio ai due umanissimi proprietari, quelli in bianco, e ai due beoni che hanno fatto questo reportage gastronomico. Manca il Magico, ma venerdi' ha avuto il suo da fare in sala. Non decantero' mai piu' le gesta di questa Trattoria, almeno online, perche' penso che il troppo alla fine stroppi. Dopo esserci stato una quindicina di volte negli ultimi 2 anni ed averne assaggiato ogni piatto, sono giunto alla conclusione che nonostante frequenti ristoranti, piu' famosi, piu' "gommati", questo rimane, per la sua tipologia il migliore della zona. Competenza, qualita' delle materie prime, serieta' professionale, disponibilita' al dialogo (quando possono), carta dei vini, EDUCAZIONE E CORTESIA, servizio impeccabile ne fanno un locale meraviglioso. Io mi sento a casa. Il conto finale non lo ricordo, ma ridicolo in proporzione a tutto questo ben di Dio. Provate e mi direte. Prenotate con largo anticipo anche per pranzo.
Trattoria Ai Due Platani
Strada Budellungo, 104 -
43100 Coloreto (PR)
Tel:0521 645626
Chiuso: Lunedì sera e Martedì

Testo: Massimo Barbolini
Foto: Luca Acerbi


Nota di colore: Tornando verso casa sulla Via Emilia ho notato la presenza di Signorine alquanto indaffarate on the road. Circa un centinaio tra Parma e Reggio. Qualcuno predica bene ma razzola malissimo.

venerdì 16 ottobre 2009

Dall' Umbria

Gli appunti sono oramai datati, ma nella fortunata serata vinicola dedicata alla Mucca di razza bianca modenese , avevo proposto questa novita', in primo piano, e cioe' l' Igt Umbria Toralco 2007 dell'Azienda Lungarotti, uvaggio di cabernet sauvignon, merlot e sagrantino. Premesso che anche per me era " la prima volta ", non avendolo mai assaggiato prima, credo perche' fosse la prima annata in commercio, devo ammettere che mi aspettavo qualcosa di piu'. Non tanto dal punto di vista visivo, dato che il colore era accattivante ed invitante come una " rossa prosperosa ", ma gia' dal bicchiere emergeva un particolarissimo odore che proprio al sottoscritto non aggrada: legno. Assaggiandolo, Watson, conferma. E' il sentore principale, il frutto e' quasi completamente coperto da questa fastidiosissima sensazione legnosa che fa di tutto per non scomparire. Poco altro d'aggiungere. Un vero peccato, che comunque mi riprometto di cancellare, riassaggiandolo piu' avanti, sperando che l'evoluzione sia positiva.
Massimo Barbolini

mercoledì 14 ottobre 2009

Una doppietta Francese

Nell'arco di un breve periodo ho avuto la fortuna di assaggiare le annate 1995 e 1998 di questo meraviglioso Champagne. Il millesimo 1995 dopo l'jniziale sensazione olfattiva biscottata,(che qualcuno ha interpretato come un difetto), e' esploso con profumi di frutta matura e lieviti ben definiti. Una grande acidita' con leggera sensazione di evoluzione ha riempito il palato, sapidita' e freschezza ancora ben marcate. Lungo e persistente con gradevoli bollicine. In piena ma lentissima maturazione. la differenza col 1998 e' abbastanza evidente, ma la struttura del vino e' la stessa, inconfondibile. Palati meno rozzi e piu' allenati del mio riconoscerebbero il marchio di fabbrica della Maison anche se in annate diverse fra loro. Detto questo l'orologio biologico ci prospetta un vino piu' giovane, che puntualmente arriva. La frutta al naso e' decisamente acerba, la sensazione floreale pure, la nota agrumata e' rimasta sull'albero, ma la sensazione e' quasi eterea, complesso e' dire poco. La fragranza gustativa che segue e' sapida, fresca, acida, lunga e persistente, bollicine molto fini accarezzano il palato. L'impatto gustativo e senza dubbio prorompente, con finale che regala pensieri tropicali. Un Grande Champagne che mai ha deluso le mie aspettative, a differenza di altri. Purtroppo vale lo stesso discorso relativo alla zona dove vivo. Non e' un'azienda conosciuta, non e' un'etichetta conosciuta e si fatica a proporlo. Comunque, per non indebitarsi bevendo tale nettare, potete tranquillamente optare per i ben piu' a buon mercato Brut e Blanc de Blanc, rigorosamente vintage. Grandi vini per una Grandissima Maison. Si e' capito che mi piace?

Massimo Barbolini
Champagne Pol Roger Cuvee Sir Winston Churchill Brut 1995/1998
Pol Roger
Epernay - France -

domenica 11 ottobre 2009

Pub La Terra di Mezzo


Mettiamoci d'accordo subito. Per trovarlo non serve il navigatore, nel senso che non ti ci fa arrivare. A 2 km da Savignano comincia a dire, " invertire il senso di marcia e girare a destra", ma c'e' la FERROVIA!!!! " Ricalcolo,invertire il senso di marcia e proseguire per 2.8 km e girare a destra ", ma torniamo a Vignola!!!! Comunque per non sbagliarvi arrivate a Vignola, seguite per Savignano, lo superate e circa un chilometro dopo girate a sinistra ad un semaforo, passate la ferrovia e dopo due km e mezzo trovate, localita' Magazzino. Alla curva parabolica tirate dritto, non girate a sinistra, 250 mt. e sulla sinistra lo trovate. Bingo!. Avrete capito che il viaggio e' stato una piccola odissea, ed infatti dopo circa un' ora siamo arrivati. L'ingresso piu' che da Pub e' da Osteria del 1600 circa, luci soffuse, bancone in legno, vuoti di birra al muro, sgabelli e mega mensola a sinistra, con re Theoden che spina, credo a pompa, 6/7 birre. Veniamo fatti accomodare da una cameriera, carina, simpatica e cosa molto importante, educata. Prima della sala, sulla destra c'e' una vetrata/caverna con all'interno una vastissima scelta di birre in bottiglia. La sensazione e' positiva e trova riscontro nell'immensa quantita' e qualita' di birre nel menu'. Davvero impressionante. Naturalmente chiediamo consigli e la ragazza dopo averci detto che e' prossima a trasferirsi nel "magazzino", si dimostra la " Mariella " ( nota ristoratrice parmense, enciclopedia vivente sui vini) delle birre. Essendo venuti apposta per degustare birra ed associarci qualche stuzzichino, anche consistente, enunciamo i nostri gusti a Eowyn Dama di Rohan e lei ci consiglia:
2 Rebelde Orso Verde spinate a Pompa (USA)
1 St Bernardus Bianca (Belgio)
1 Falkenturm Luppolo Fresco (Germania?)
1 Vesca della Cajun (Italia)
1 Schlenkerla Marzen (Hobbit :-)
1 panino Merry - 1 Legolas - 1 Crostone - 1 porzione di pollo alla birra con funghi - vari fritti misti di verdure, mozzarelle, olive, crocchette, patatine fritte e maionese a volonta', ma si per una sera la dieta puo' anche andar a fare in............Le ho assaggiate tutte. Devo dire che la Rebelde al naso aveva una sensazione fruttata che mai ho sentito in un vino. Potrei associarla all'odore che rilasciano i succhi di frutta. una sensazione gustativa uguale che lascia la bocca molto pulita. Una bella spuma bianca interessante ed un colore ambrato gradevolissimo. Ma la chicca della serata e' stata la Schlenkerla Marzen. Sentore principale al naso? Lo speck. Affumicatissima, ma in bocca la sensazione scemava lasciando un leggero amarognolo che allietava il palato. Le altre onestamente non mi hanno particolarmente colpito, ma erano buone. Il cibo, almeno per il sottoscritto, e' passato in secondo piano. Pero' devo segnalare l'ottimo fritto misto all'italiana. Ben fatto ed assolutamente digeribilissimo. Conto di 75,00 euri in 4. Bel posto, da tornarci di sicuro per assaggiare altre birre interessanti e conversare piacevolmente con la competentissima ragazza, alla quale non abbiamo chiesto il nome.
Massimo Barbolini
La Terra di Mezzo Irish Pub
Via Magazzeno 3133
Magazzino di Savignano s/Panaro

giovedì 8 ottobre 2009

Dura o non dura? Dura il Verdicchio

La cantina si svuota (per noi e’ gia’ Natale) e come per incanto trovo, qua e la’, cartoncini misti di vere e proprie chicche. Addirittura ben 3 bottiglie di questo Verdicchio dei Castelli di Jesi classico Le Vaglie 2006 dell’azienda Santa Barbara. Credo avesse preso i 3 Bicchieri GR, ma non ne sono certo e comunque come un Verdicchio che si rispetti, regge il ticchettio delle lancette. Questo e' un vitigno emozionante, elegante, prodigo di profumi. Si potrebbe passare un' intera serata a cogliere le varie sfumature olfatto-gustative di questo meraviglioso vitigno italiano. Già nel bicchiere un brillantissimo giallo dorato con piccoli riflessi verdi ed una consistenza buona ci aprono la strada giusta. Minuto di silenzio per i profumi. Miele, fiori leggermente appassiti tra i quali si scorge nettamente il tiglio, che non e' un fiore, ma il ricordo e' quello. Un paio di minuti nel bicchiere ed ecco affiorare uno speziato che non ti aspetti, leggero, ruffiano che piu' non si puo'. Acidita' e freschezza la fanno subito da padroni bevendolo. Rimane la sensazione mielosa che si percepiva al naso. Lunghissimo e molto persistente. nessun segno di cedimento nell'immediato, anzi. Un grande vino, un grande vitigno e lasciatemelo scrivere, un grande produttore. Promette d' invecchiare senza chirurgo estetico.



Massimo Barbolini

Colli Piacentini

A volte mi chiedo per quale motivo oscuro cerco di piazzare in una citta' come la mia prodotti di questo tipo. Comunque, quello che vado a raccontarvi e' un 2004, la Bianca regina Vendemmia Tardiva di Malvasia Doc Colli Piacentini Az. Agr. Lusenti. Colore giallo dorato, ma tanto oro che quasi luccica, discreta consistenza. Profumi particolarissimi al naso, netta sensazione floreale, tendenza passita. In bocca lo si ritrova secco, morbido, corposo, peccato che gli anni abbiano appiattito intensita' e persistenza. Una vena " Portuale " sul finale. Un vino particolare che nelle annate piu' giovani puo' catturare l'attenzione degli appassionati. In definitiva ha 5 anni ed ha retto, con le stampelle.. Della stessa azienda vi segnalo anche il Villante, ottimo cabernet sauvignon ed il gradevolissimo Fiocco di Rose, pinot grigio vinificato in rosa frizzante, adatto ancora ai 24° estivi di casa mia..E' l'8 di ottobre..

P.s. Anche la simpatia della proprietaria Lodovica Lusenti, non fatela guidare pero'.

Massimo Barbolini

http://www.lusentivini.it/



mercoledì 7 ottobre 2009

I Vini d' Italia 2010 de L'Espresso

Autunno tempo di giudizi e diciamolo, anzi lo dico, e' sempre stimolante leggere opinioni di giornalisti appassionati del settore, soprattutto quando non sei d'accordo con i loro giudizi :-)..
Sono tante le cose che colpiscono negativamente la mia attenzione. Lo zero che accampa per la Valle D'Aosta, regione emergente se ce ne e' una. I soli tre premi dati all'Emilia. Uno solo alla Romagna e questo e' veramente vergognoso. Nelle Marche il Verdicchio dei Castelli di Jesi non lo sanno piu' fare, sole due eccellenze. Evito il giudizio sul " mio " Friuli perche' potrei trasalire. Ci sono, ovviamente, anche gioie inaspettate, vedi l'eccellenza al Lambrusco Grasparossa di Castelvetro Semisecco 2008 Tenuta Pederzana, al Barolo Vigna Rionda Parafada di Massolino e conferme di vini pluripremiati da altre guide vedi Rosso Del Conte di Tasca d'Almerita. Molti emergenti a quanto mi e' stato detto. Domani l'acquistero' ed eventualmente saro' piu' preciso nella newsletter, analizzando ogni singola regione, magari mi sfugge qualcosa che e' stato pubblicato solo nella guida. (se volete iscrivervi mandate mail a massimo.barbolini@fastwebnet.it). Comunque sia, tenendo sempre presente che queste persone hanno lavorato, non sono d'accordo con tanti giudizi singoli dei vini, ma i palati non sono tutti uguali, e a differenza di altri penso che per il mondo vinicolo di guide non ce ne siano mai abbastanza.

Ancora Sangiovese

Non posso che essere contento per il premio ricevuto da questo formidabile vino. Non tanto per me, ma per l'azienda. Speriamo che sia uno stimolo in più per continuare a produrre qualita' come fino ad ora hanno fatto. Dimenticavo, sono i 3 Bicchieri Gambero Rosso 2010 il premio a cui mi riferivo. Il Sangiovese di Romagna Riserva Petrignone annata 2006 dell'azienda Tre Monti di Imola ha un rosso rubino splendente. Profumi balsamici, leggermente legnosi, con frutta rossa ben equilibrata che stimola le papille. Fresco, morbido, elegante, lungo e persistente. Il naso chiama e la bocca risponde. Veramente una grande annata per un vino che quasi mai tradisce.
Dagli 11 ai 14 euri in Enoteca.

P.s. Thea a parte, non sottovaluterei il Campo di Mezzo, sempre Sangiovese tra i 6/8 euri.
E qui http://lagrandeabbuffata.wordpress.com/ potete trovare il racconto di un altro vino che amo particolarmente. Fortunata la serata della ciccia, li degustammo entrambi.
http://lagrandeabbuffata.wordpress.com/2009/06/14/serata-razza-bianca-modenese-villa-gaidello-castelfranco-mo/

Massimo Barbolini
http://www.tremonti.it/catalogovini.aspx?IdVino=7