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lunedì 14 novembre 2011

Week end in Piemonte

Erano anni che aspettavo di poter visitare le Langhe. C'ero stato tanti anni fa insieme a mio padre ma non avevo ancora il Sacro Fuoco Enogastronomico. Stavolta e' stato tutto perfetto, compreso l' Agriturismo dove abbiamo mangiato ( straordinariamente bene, se le guide gastronomiche sono serie devono raccontare qualcosa di questa cuoca, Roberta Voghera e della sua mano ) e dormito a prezzi ridicoli. Il Tour e' iniziato venerdi' pomeriggio verso le 18.00 quando abbiamo visitato il Magazzino/Cantina di quattro matti, tra cui Cristian Calatroni e Federico Scarzello, che producono un meraviglioso Spumante Metodo Classico Non Dosato da uve Nebbiolo in purezza che si chiama Erpacrife. Abbiamo assaggiato il 2007, incredibile bevibilità con un ammaliante naso di frutta tropicale e ananas;  il 2008, decisamente l' opposto molto più complesso con note di pepe e cuoio e bollicina molto più ruvida. E' proseguito il sabato mattina a Barbaresco alla Cantina Produttori con assaggi dell' omonimo vino nelle annate 2005-2006-2007 e del Nebbiolo 2010. Ovviamente i piu' pronti sono stati il 2005 e il 2006, sia il nebbiolo 2010 che il barbaresco 2007 ancora tremendamente giovani. Nel pomeriggio del sabato ci siamo recati da Scarzello, piccolissimo produttore di Barolo ( non arriva alle 25 mila bottiglie complesive ) e abbiamo assaggiato il Langhe Rosso 2009, Nebbiolo 2009, Barbera d' Alba  superiore 2008 e il Barolo 2006. Tutti vini puliti che fanno il mestiere che devono fare, quello di fare contenti chi li beve a prezzi estremamente moderati. Ma e' inutile nascondere che la frenesia era per l' appuntamento delle ore 17.00 poi spostato alle 17.30 da Bartolo Mascarello. La figlia Maria Teresa ci ha raccontato con competenza, passione e tre lingue quello che ha fatto suo padre e quello che lei continua a fare. Una integralista del vino, credo l' unica che produce un solo Barolo pur avendo tre Cru diversi a disposizione. Una persona che ti dice che " potresti trovare qualche bottiglia di Freisa ferma e magari qualche rifermentata ", una persona che davanti alla domanda quasi impertinente del sommelier del ristorante l' Astrance di Parigi ( 13esimo locale al mondo secondo la S. Pellegrino Top 50 ) risponde che la rovina del vino sono state le barriques della Borgogna, una persona che alla fine della visita ti dice " Grazie, ma non siete obbligati a comprare ", insomma una persona fantastica. Non mi piace la retorica, ma sono uscito da questa visita pieno di qualche cosa, mi ha rigenerato, c'e' ancora qualcuno che ama incondizionatamente il proprio lavoro e non si lascia condizionare dal mercato e dalla Moda. Standing Ovation per Maria Teresa. Gli assaggi? Due purtroppo, solamente due, perchè abbiamo capito ( forse e' per questo che ci ha trattati meravigliosamente bene) che per lei era gia' stata una giornata pesante e ci siamo accontentati del minimo sindacale. Barbera d' Alba San Lorenzo 2009, da riassaggiare tra qualche anno e Barolo 2007, già da Olimpiadi del Vino. Finita la visita siamo ritornati all' Agriturismo per la cena del sabato sera, annaffiata dalle bottiglie di Arneis, Favorita frizzante e Chardonnay dell' azienda di famiglia di Roberta, padrona dell' agriturismo. In mezzo a tutto questo c'e' stato un aperitivo in centro ad Alba in un bar del quale ho dimenticato il nome dato il servizio vergognoso che abbiamo ricevuto, dove pero' abbiamo bevuto un buonissimo Spumante Metodo Classico millesimo 2006 Extra Brut di Bruno Giacosa, davvero grande bollicina. L' impressione generale che ho avuto e' che comunque oramai quasi tutti i produttori di vino " seri " guardino molto di più al mercato internazionale che a quello interno. Addirittura in alcuni casi, vedi Scarzello, si arriva quasi all' esportazione del 95% della produzione totale. Esportazione che negli ultimi 3 anni ha trovato mercati fertilissimi in Repubblica Ceca, Polonia, Danimarca, Estonia, Svezia, Norvegia e Finlandia. Meglio cosi', piuttosto che ingugnarsi pagamenti lunghi come la quaresima e rappresentanti italici tromboni, vecchi e tronfi, fanno bene. Dovrei imparare anche io qualcosa...

Massimo Barbolini 


Cantina Mascarello
Crudo di Fassona Piemontese
Il tartufino che ci siamo mangiati 
Raviolo
Ancora tartufo 
Tajarin enciclopedici
Maialino al forno ai fichi
Erpacrife
Ottimo Arneis
Aperitivo di venerdì sera 
Piazza di Alba
Dalla mia finestra 
Barbaresco 
Bollicina 








giovedì 3 novembre 2011

Giovedì = Bevuta

IGT ROSSO DI TOSCANA CASTELLO DEL TERRICCIO 2004
(SYRAH - PETIT VERDOT E A.V.)

Da una bottiglia cosi' ci aspetta tanto, per il prezzo, per l' azienda e anche per l' enologo perchèno. Probabile che siano questi i motivi che mi fanno ritenere questo vino cotto. Beninteso, non che sia da buttare, ma la sensazione che lascia gustativamente e' proprio quella della frutta cotta, quasi fermentata, con qualche spigolatura di troppo e un continua acidità non bella però. Il colore e' invitante se ce n'e' uno, il naso e' in piena evoluzione con qualche nota speziata, segni di ribes e qualche accenno di buon tabacco da pipa. Velato pepe nero. Ma la bocca non convince per nulla, forse e' troppo giovane? Forse e' troppo vecchio? Forse la bottiglia? Eh mi sa che rimarremo ai Forse...

Massimo Barbolini