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martedì 29 giugno 2010

Malvasia

Tango Malvasia Passita - Camillo Donati -

I suoi Lambruschi non mi piacciono. Saro’ retrogrado, saro’ tradizionale ma non riesco ad innamorarmene. Capisco però, dopo aver assaggiato questa meraviglia, come si possa osannare questo produttore. Scordatevi le malvasie Passite o dolci che conoscete, uscite fuori da ogni schema gustativo preconfezionato, regalatevi questa bottiglia pensando a tutto tranne che ad un vino normale. Gia’ dal colore, un dorato tendente all’ambra, capite che ci troviamo di fronte a qualcosa di estremamente particolare. Non essendo filtrato (credo) l’ aspetto e’ pure torbido. Il naso si apre con dei bellissimi sentori di fiori e di frutta appassita candita, spicca su tutti un odore di arancia estremamente intrigante, qualche nota di cedro e di frutta secca. La bocca regala sensazioni stupefacenti dedicandovi una dolcezza estremamente equilibrata, naturale. Potreste confonderlo con un vino non dolce. L’aromaticità del vitigno e’ preponderante. Grande PAI e interminabile finale. Indimenticabile con la sbrisolona.

Massimo Barbolini

lunedì 28 giugno 2010

Trattoria dell' Alba - Vho di Piadena -

Vho’ o non Vho’? Il quesito della domenica mattina era questo. La temperatura sconsigliava l’ora abbondante di macchina che separava il mio paesotto da Piadena, ma pensandoci bene era passato troppo tempo, non ricordo esattamente, dall’ ultima visita e perciò convinta la mia dolce metà siamo partiti. Il viaggio e’ andato molto meglio del previsto, per forza il navigatore non era Renault, poca gente per strada, poco traffico e in men che non si dica siamo arrivati. Piadena si trova se non erro sulla statale che collega Mantova a Cremona, facilmente raggiungibile dall’autostrada A22 se venite dai discendenti di Virgilio, pure se arrivate dalla città di Tognazzi. Il ristorante e’ appena dentro la frazione di Vho. Trattoria tipica di queste zone con tavoli in legno, sala ampia con circa 35 coperti, fresco senza condizionatore, gentilezza e professionalità dei proprietari. I menù sono presenti scritti ma in via del tutto eccezionale preferisco sentirli a voce. Dire che ci sono leccornie per tutti i palati non rende bene l’ idea, ovvio che ci sia un occhio, forse entrambi, per la cucina mantovana dei nostri ed altri tempi. L’ inizio e’, come sempre mi capita, dedicato ai salumi, grandissimo culatello, ottimo il salame e tutto il resto, compresi dei carciofini nature e del sedano con la maionese. Golden Globe per le semplicissime cipolline quasi agrodolci. Come primo io mi lascio attanagliare dai bigoli con le sarde, piatto estremamente saporito ma con una cipollina bianca che funge da contrasto dolce in un melange di sapori straordinario. Eccezionali anche quelli con verdure estive e culatello. Due primi piatti decisamente sopra la media delle ultime uscite gastronomiche. Proseguiamo con le pietanze entrambi perché nonostante i piatti proposti possano sembrare unti, grassi e difficilmente digeribili, la realtà e’ ben altra. Io propendo per un incommensurabile Baccala’ con pomodorini ed aromi fatto come meglio non si puo’, mentre l’altro secondo trae le sue origini da una antichissima ricetta mantovana del 500', pollo in agresto con frutta acerba, menta e mostarda di anguria verde, anch’ esso da ricordare per la semplicità e bontà. La cosa sorprendente, mi ripeto, e’ la leggerezza dei piatti. Ipotizzo uno scarso utilizzo del burro perché anche a fine giornata nessuna pesantezza. Buone anche le verdure di contorno. Capitolo vini: qui mi sono lasciato consigliare da Omar e devo dire che ho scoperto tre vini davvero interessanti. Uno, lo spumante Dom Cabanon brut, da uve chardonnay, pinot nero e sauvignon , provenienza Oltrepo' Pavese, non sboccato e senza aggiunta di lieviti, veramente interessante. Secco, tanto secco, a me molto gradito. Il secondo un Gutturnio fermo dell’ Azienda agr. Cardinali di Castell’ Arcuato dal nome Nicchio 2008, come la contrada senese, gradazione alcolica importante, ottimo bouquet, elegante gia’ ora al palato, molto lungo e persistente. Interessante la nota di cedro. Per ultimo, ma non per ordine d’ importanza, il Tango di Camillo Donati, malvasia passita della quale parlerò a parte per motivi di commozione e pianto. Dimenticavo un piccolissimo assaggio del Turbe Moscato di Pantelleria di Salvatore Murana, grande chiusura accompagnata da un piccolo assaggio di sbrisolona da urlo. Caffè (ottimi) finali e festeggiamenti ferragostiani quando paghiamo il conto. Cosa aggiungere? Tappa impossibile da mancare per un Appassionato che si rispetti. Ho scorso leggermente la carta dei vini e ci si può divertire con poco. Omar e’ un personaggio davvero simpatico, preparato, educato e competente. Il servizio e’ sempre puntuale e mai invadente. Prima o poi qualcuno avrà il coraggio di creare una trattoria così anche da noi? Cerco finanziatori………

Massimo Barbolini

http://www.trattoriadellalba.com/



mercoledì 23 giugno 2010

Franciacorta

FRANCIACORTA DOCG BRUT FRANCESCO I° - UBERTI -

Probabilmente tutti lo conoscono, probabilmente non tutti lo apprezzano, ma io un Franciacorta così lo berrei di continuo. Di Brut ha veramente poco, e’ molto secco, la bollicina e’ grossa come una ciliegia e questo già mi piace, i profumi sono prevalenti di lieviti, crosta di pane e virano leggermente verso la pasticceria. Questa sensazione rimane anche al palato dove lascia un sentore sempre cremoso, francamente non sono in grado di dirvi da cosa sia dato, ma la sensazione e’ meravigliosa. Estremamente lungo, molto persistente, finale ineguagliabile per un prodotto definito “ base “. Ogni volta che lo assaggio e’ sempre un successo. La foto Ifonica tradisce la bellezza della etichetta. Grande vino. Azienda dal carattere inconfondibile, fuso alla perfezione nelle bollicine che produce. Bravi.

Massimo Barbolini

lunedì 14 giugno 2010

Trattoria Cantone Bis

Difficilmente bisso i rapporti eno gastronomici on line (escluso “ Ai Due Platani “), ma oggi faccio una eccezione per la Trattoria Cantone. Gli strichetti col ragu’ di coniglio e pomodorini sono degni della cucina di mia nonna. Basito. Carne del coniglio morbida e sugosa, neanche tanto unta. Abbinamento perfetto, cottura mondiale con il centro dello strichetto leggermente duro come Ginesta comandava. Molto degni di nota anche l’antipasto misto con salame d’altri tempi, cipollotti al balsamico da urlo e buone verdure alla griglia. Regolari i tortellini in brodo, si perche’ c’e’ un gusto a mangiarli quando ci sono giornate come quelle di ieri che non ne avete un’ idea. Lode pure alla punta di vitello al forno con patate. L’ Acino l’ho preso per attacco di depressione quando ho chiesto i Sorbara che avevano, e' buono ma oramai mi ha stancato. Servizio cordialissimo, puntuale e preciso. Conto del secolo scorso.
Indirizzo inevitabile per appassionati, unica pecca l'aria condizionata indecente, la prossima volta non mi siedo.

Massimo Barbolini








giovedì 10 giugno 2010

Amarone

Doc Amarone della Valpolicella 2004 Corte Sant'Alda
Direi che con questo inizio di caldo africano non c'e' niente di meglio di un buonissimo amarone. Si perchè e' davvero una grande bottiglia questa. Ancora molto giovane, profumi non ancora diretti verso la maturazione, tabacco da pipa, marasca e fieno su tutti. Vellutato al palato con ancora una buona acidità, impercettibile data l'enorme morbidezza che riempie la bocca. Bicchiere sicuro e spavaldo. Lungo e abbastanza intenso. Finale con richiami di marmellata di prugne. Prodotto con uve da agricoltura biologica. Vino pieno e potente, ma con ancora margini di esplosività.

Massimo Barbolini

lunedì 7 giugno 2010

Ristorante Laghi - Campogalliano -

Mai avrei pensato di trovare una cucina del genere in un posto che oramai ho smesso di frequentare da 25 anni. Le “ Cave di Campogalliano “ mi fanno ricordare tempi molto lontani, gioia di vivere e spensieratezza che oggi non v’e’ quasi più. IL ristorante si trova proprio li’ e attenzione e’ il primo a sinistra, entrando nelle Cave, dopo aver parcheggiato nell’ampio spazio che potete trovare appena scesi dal ponte venendo da Campogalliano. L’ingresso e’ adibito a bar, gelateria quindi qualche pseudo celodurista-cagotto non lo trovera’ di proprio gradimento. La sala e’ ampia ed accogliente, ben apparecchiata, personale gentile ed educato. Possibilita’ di pranzare anche nel dehor estivo, ma data la temperatura non africana decidiamo di degustare all’interno. Non ricordo esattamente le portate che abbiamo assaggiato ma posso dirvi che il menù e’ quasi tutto tradizionale con piccole chicche vedi Crostini con bianca modenese e se posso permettermi un piccolo appunto, pochi piatti per le persone allergiche, come mia moglie, ai latticini. Esistono sempre piu’ persone con problemi alimentari, assurdo visto che c’e’ chi muore di fame e sono dell’idea che molti ristoratori dovrebbero cominciare a prendere tutto cio’ con una considerazione piu’ importante di quella fatta fino ad ora. Comunque, inizio grandioso con piccoli tocchi di gnocco fritto e salumi veramente da ricordare. Stagionatura perfetta, poco sudati, prosciutto crudo S. Ilario stagionato 30 mesi davvero da segnalare negli assaggi dell’anno. L’annaffio vinicolo e’ del sempre graditissimo Vigna Migliolungo vino frizzante della Cantina di Arceto in provincia di Reggio Emilia, un buon complemento alla grassezza dei piatti. Come seconda pietanza io mi butto sulle Costine al Forno, piatto ben fatto, mentre la mia Signora azzecca un jolly davvero interessante: petto di anatra leggermente affumicato al forno accompagnato da una crema di nocciole fresca con sopra una macedonia di lamponi condita con aceto balsamico tradizionale..... Connubio che lascia senza parole, buonissimo e’ dire poco, la consistenza della carne e la perfetta cottura ne esaltano ogni peculiarità. Vedendo e assaggiando sembra proprio che basti poco per fare cucina semplice, creativa e buona. Come contorni arrivano insieme una porzione di patate fritte e una misticanza di verdure e fiori davvero intrigante e rinfrescante in questa prima vera domenica d'estate. Seguono due caffe’ per chiudere la mangiata. Non mi dilungo molto, abbiamo mangiato bene, forse il conto e’ leggermente al di sopra della media (64 euri in due), ma la qualità in questo caso non ha prezzo. Anzi ce l’ ha ma e’ corretto.


Massimo Barbolini

Ristorante “ Laghi “

Via Albone, 27 c/o Laghi Curiel - Campogalliano (Mo)

Tel: 059526988