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domenica 6 novembre 2016

Pinot Nero Romagnolo

Forlì Igp Rosso " Ecce Draco " 2015
Az. Agr. Mutiliana


Quando ne vale la pena e' giusto scrivere. Prima annata in commercio 
( 2015 ) di questo ottimo pinot nero, coltivato e vinificato in Romagna. Personalmente l'ho trovato leggermente corto in bocca, ma per le caratteristiche organolettiche solite e gradevolissime di questo meraviglioso vitigno la strada è quella giusta. La parte olfattiva e' senza dubbio la più accattivante e coinvolgente con queste note pulitissime di frutti di bosco, con punte di mirtillo e ribes, qualche vago accenno di mandorla e soffi di china. Producono anche 3 Sangiovese di Romagna provenienti da altrettanti valli diverse. Prossimamente su questi schermi. 
Massimo Barbolini 


" ECCE DRACO è un pinot nero sottile ed elegante, ottenuto da uve coltivate in alto, a 700 metri slm, in mezzo ai boschi fitti dell’Appennino Tosco-Romagnolo. Qui il pinot nero parla la lingua nuova delle marne e delle arenarie che caratterizzano i suoli, esprimendosi su un naso austero e profondo che poco concede alle dolcezze del frutto e su una bocca che ha fatto di certe 
durezze un’occasione di carattere e finezza. Un vino che chiede aria e tempo, classico e freschissimo. Il pinot nero ha trovato nei territori territori alti dell’Appennino un carattere unico e le espressioni italiane più interessanti e complesse."

mercoledì 9 marzo 2016

Pinot Nero Lo Spaventapasseri

Piemonte Doc Pinot Nero " Brigante " 2013 Cento Filari
 - Az. Agr. Lo Spaventapasseri -  


Nel 2016 non avere il sito internet non e' una cosa bellissima, ma li perdoniamo, anzi lo perdoniamo perchè questo splendido Pinot Nero fa dimenticare tutto. L'azienda e' biologica ed e' a Mombaruzzo nell' Astigiano. Questa meraviglia e' proposta nell'annata 2013 e vi distruggerà ogni sicurezza sulla provenienza. Tante volte si dice o sento dire: " ah sembra un Borgogna ? ", " ma siamo sicuri che sia italiano? ". Beh in questo singolo caso il paragone calza a pennello. Un colore degno del nettare francese, profumi di frutta rossa, qualche sentore balsamico e di muschio. In bocca ha l'eleganza di Catherine Deneuve e potrebbe scomodare le docce hot di Edwige Fenech per la persistenza gustativa. Pronto? Fantastico, una bevibilità paurosa che ultimamente accompagna tanti vini Bio che ho assaggiato. Avranno preso la strada giusta finalmente? Gli odori di cadavere putrefatto e dell'alito di Pannella sono solamente un ricordo? Lo spero con tutto il cuore. Bravo! 

Massimo Barbolini 


martedì 8 marzo 2016

Ovada Docg Cascina Boccaccio

Ovada Docg Riserva Nonno Rucchéin 2012 - Cascina Boccaccio - 


Sembra che il blocco dello scrittore sia passato. L'etichetta piu' brutta della storia dell' enologia italiana porta invece dentro al vetro un grande, grandissimo rosso da uve Dolcetto versione Ovada la più sfigata, diciamocelo,  secondo i piu', ma perche' non hanno mai bevuto questo.  Col colore di questo vino potete tranquillamente dipingere una parete della vostra camera, perchè piu' bello di cosi' si muore. Il naso e' di una eleganza difficilmente reperibile sul mercato, si erge una bella base di mandorla accompagnata da una frutta molto delicata, le note di legno arrivano ma non sono fastidiose come Renzi. In bocca e' da godere, tracannare, esagerare, fate voi, uno spettacolo per le papille gustative. Passa 24 mesi in legno ed e' vendemmiato a fine settembre a mano. I proprietari sono simpaticissimi, pensate che a Levizzano stavamo per farci una canna insieme, no scherzo! 

Massimo Barbolini