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giovedì 25 aprile 2013

Sancerre - Pascal Cotat -

AOC Sancerre Les Monts Damnés 2011 - Pascal Cotat -


Il termine " vin de garage " quanto mai abusato negli ultimi periodi calza a pennello per questo " mitico "produttore. Perchè? Perche' la cantina si trova, o si trovava,  sotto l’autofficina di famiglia. I vigneti sono situati sul mitico terroir di Chavignol, nei due cru principali Mont Damnès e La Gran Cote con viti vecchie da trentacinque a cinquanta anni; dato ancor piu' accattivante e' l' utilizzo esclusivo di  lieviti indigeni che donano ai vini delle caratteristiche incredibili. La parte olfattiva regala delle note di gesso, lavagna, pompelmo rosa, peperone. In bocca e' giovanissimo, acerbo, ma già con personalità imponente. Sul finale escono prepotenti le note di pompelmo e peperone che regalano una grande soddisfazione al palato. Quando assaggio questi mostri delle viticoltura mondiale, a dir la verità bisognerebbe dimenticarseli in cantina per anni prima di berli, quello  che mi lascia sempre esterrefatto e' la bevibilità che hanno. Produzione totale di circa 15 mila bottiglie. Grande vino.

Massimo Barbolini  

mercoledì 24 aprile 2013

Sancerre blanc - Vincent Pinard -

Sancerre Cuvèe Florès 2011 - Vincent Pinard -


A volte succede di assaggiare quel qualcosa che non t' aspetti. Lunedi' pomeriggio e' successo. Un vino nettamente al di sopra degli altri 40 e passa degustati. Un sauvignon blanc decisamente tendente alla salvia, menta, basilico. Ottima acidità, buona freschezza e finale importante. Quando arriverà il caldo sarà l' antidoto giusto, servito magari leggermente piu' fresco. Nasce e finisce senza botte. Spettacolare.

Massimo Barbolini 

martedì 23 aprile 2013

Arianna Occhipinti Siccagno 2008

Igt Sicilia Siccagno 2008 Nero d' Avola - Occhipinti -


E' quasi impossibile rimanere impassibili davanti a questo vino. E' Nero d' Avola in purezza, macera per 40 giorni circa e affina in botti di rovere di Slavonia per 16 mesi, piu' sei in bottiglia, non viene filtrato e arriva sulle nostre tavole così come e'. Difficile trovarlo nelle nostre zone ma domenica scorsa sono stato fortunato. Era disponibile anche l' annata 2010 ma sono andato dritto alla 2008, senza un motivo preciso.  Dall' inizio le inebrianti note di cioccolato bianco e cappero danno smalto al bellissimo color rosso rubino. Segue una delicatezza gustativa fuori da ogni schema. La persistenza e la mai tanto abusata eleganza proseguono per interminabili minuti. Continua sempre questa presenza massiccia al naso di cappero, tanto che viene da controllare che non ce ne siano, per terra, sul tavolo, nel piatto perche' il profumo e' davvero intenso. Il finale e' una magia per il palato. Un vino che porta alla commozione. Stupendo. Bevuta memorabile fatta in un ristorante di Castelvetro. BRAVA!

giovedì 18 aprile 2013

Lambrusco di Sorbara - Cantina di Sorbara -

Doc Lambrusco di Sorbara 2012 - Cantina di Sorbara -


L' annata 2012 si conferma, almeno in alcune parti dell' Italia, come una vendemmia eccezionale. Prova ne e' questo lambrusco di Sorbara, secco,  in purezza prodotto dalla Cantina Sociale Cooperativa in loco. Scordatevi la gomma arabica, l' acetone, lo smalto per le unghie e tutti i luoghi comuni dedicati al lambrusco in autoclave; qui c'e' una gran bella violetta al naso, piccoli soffi di fragola di bosco, una buona acidità e la voglia, quando lo avete attorno al palato, di ingerirne almeno una vasca. Costa 2.00€ in cantina. Buon Presidente a tutti. 

Massimo Barbolini 

Nba Post Season

E anche per quest' anno la regular season e' terminata lasciandoci un tabellone playoff molto interessante. Nella parte est sarà il solito dominio degli Heat, forse faticheranno un pò in finale di Conference, sempre che NY ci arrivi, ma nessuno ha le potenzialità e la consapevolezza del Prescelto e company. Noi vecchietti di Boston dopo una stagione altalenante possiamo solamente sperare di far sudare le classiche sette camicie ai Knicks al primo turno, altre prospettive non ne vedo. La squadra e' vecchia e anche per quest' anno ci si deve affidare all' orgoglio dei soliti che non puo' portare, perche' la carta d' identità e' quella, molto lontano. C'e' da dire che Jeff Green nell' ultima parte della stagione ha giocato da Superstar e in prospettiva può diventare la base per la ricostruzione. Il problema sono gli stipendi di Pierce e Garnett, ma sono certo che Danny Ainge saprà lavorare bene durante l' estate, mi aspetto dei botti. A meno di grosse sorprese anche a Ovest non dovrebbero esserci grandi sorprese ; i Thunder dovrebbero volare in finale, faticando e' ovvio, ma non vedo avversari tranne gli Spurs che possano fermarli. Qui ci si e' messa pero' anche la sfortuna perche' gli infortuni di Kobe e di Gallinari sono stati una vera disgrazia per Lakers e Nuggets. Con LA al completo ed un primo turno con gli Spurs non so se avrei scommesso 1 dollaro sulla vittoria dei texani....A Denver invece la mancanza del Gallo sarà determinante in un' ipotetica semifinale contro i Thunder, non hanno nessuna speranza di batterli. Per la vittoria finale solo un nome: Miami Heat. Sono piu' forti, hanno il miglior giocatore dell' universo e quando non gira Lebron ci sono gli altri due che fanno la differenza.  
Per ultimo lasciatemi spendere una parola per il Mamba: quest' anno si e' superato, ha cercato in ogni modo di assecondare il gioco di D' Antoni, ha avuto delle statistiche spaventose per un giocatore di 34 anni, ha avuto una media punti spaziale sempre per l'anagrafe, ha fatto di tutto per poi alla fine infortunarsi seriamente. Anche se fa parte di quei giocatori che sportivamente " odio ", spero che ritorni piu' forte di prima perche' comunque e' un Campione, con radici nostrane,  che deve stare  sul parquet a predicare basket per almeno altri 5 anni. Forza Kobe!  

Massimo Barbolini
Pronostici della Pupa:

Eastern Conference:
Miami Heat - Milwaukee Bucks 4-0
New York Knicks- Boston Celtics 4-1
Indiana Pacers - Atlanta Hawks 2-4
Brooklyn Nets - Chicago Bulls 2-4

Western Conference: 
Oklahoma City Thunder - Houston Rockets 4-1
San Antonio Spurs - Los Angeles Lakers 4-1
Denver Nuggets - Golden State Warriors 4-3
Los Angeles Clippers - Memphis Grizzlies 4-3

mercoledì 17 aprile 2013

Sylvaner - Villscheider -

Alto Adige Valle Isarco Doc Sylvaner 2008 - Villscheider -



La prerogativa e': acquistarlo ;  non e' semplice, 1 ettaro e mezzo di superficie vitata, 7 mila bottiglie prodotte tra Kerner, Gewurz, Sylvaner e Passito, quasi tutte esaurite in fase di prenotazione, poi dimenticarselo in cantina per qualche anno. Il tempo dona a questo vino caratteristiche di mineralità imponenti, note fruttate in fase di maturazione, quasi appassite. E' diretto, semplice, con bella struttura e grande complessità gustativa. Un bicchiere che difficilmente si dimentica. Non costa poco, ma li vale tutti. 

Massimo Barbolini

martedì 16 aprile 2013

Quartomoro di Sardegna

Quartomoro di Sardegna Metodo Classico Brut " Q ",
NRG Memorie di Vite  e Orriù Vermentino di Sardegna


Quartomoro  e' un bellissimo progetto, faticoso e arduo, iniziato da Piero Cella e Luciana Baso appena sotto Oristano. I vini li ho assaggiati qualche mese fa e mi ero ripromesso di scrivere qualcosa appena avessi avuto del tempo libero. Sono rimasto impressionato positivamente da tutti e tre gli assaggi. Il metodo classico ha dei sentori di zolfo, pera, pesca,  una bella bollicina piena e delicata, ottimo finale sapido. Il Vermentino e' salato, si' salato, quanto basta per immaginarvi seduti nella sabbia in una delle meravigliose spiagge della Sardegna col calice pieno di questo meraviglioso vino. L' ultimo, sicuramente il piu' intrigante, e' " Vino poco moderno; vino difficile e duro. Un rosso mascherato da bianco; un bianco di altri tempi che ancora emoziona proprio per il suo carattere poco raffinato ". Sono parole del produttore, perfette per descrivere qualcosa di unico. Grande realtà isolana, da assaggiare anche gli altri, spero presto. 

Massimo Barbolini

Haderburg

Metodo classico Riserva Hausmannhof 2002 - Haderburg -



L' ho bevuto ieri sera per la prima volta. Chardonnay in purezza dall' Alto adige, vendemmia 2002 sboccato a novembre del 2011. Secco, diretto, importante, croccante, sapido, ottima struttura. Una grande bollicina, poi accendi la Tv e vedi quell' orrore da Boston. 

Massimo Barbolini

lunedì 15 aprile 2013

Klausner Merlot Riserva - Armin Kobler -

Alto Adige Doc " Klausner " Merlot Riserva 2007 - Armin Kobler -


Probabile che ne abbia già parlato, ma tutte le volte che si beve e' una gioia per il palato. E' un semplice merlot riserva di un piccolo produttore dell' Alto Adige, dalla spiazzante facilità di beva, dalla struttura esile ma potente, dalla morbidezza imperiale, da queste note di frutta fresca e in qualche spunto secca, leggeri stimoli di tabacco e un finale che ti lascia semplicemente esaltato. Tappo rigorosamente a vite. Grazie Armin

Massimo Barbolini

Chablis 2010 - Colette Gross -

Appelation Chablis Contròlèe  Chablis 2010 - Colette Gros -



Lo avevo già assaggiato qualche mese fa al Clorofilla e non e' che mi avesse fatto particolarmente impazzire, senza dubbio penalizzato dall' enorme quantità di assaggi che in quella giornata avevano invaso la tavola. Sabato scorso in un bar del centro di Modena, Ristretto Vicolo Coccapani 5, che caldamente vi consiglio per l' ampia e mirata scelta dei vini al calice, ho replicato. Fresco, diretto, acido quanto basta, buona beva, non molto lungo, abbastanza persistente, finale senza pretese ma discreto. Non un vino da strapparsi i capelli ma uno chardonnay adatto per l'  aperitivo, lontano dagli stereotipi nostrani. Poi io esagero e arrivo fino a mezzanotte ma questo e' un altro problema. 

Massimo Barbolini

sabato 13 aprile 2013

Lambrusco Primo Bergianti

Doc Lambrusco Salamino di Santa Croce Vino Spumante Extra Brut Primo Bergianti prima vendemmia 2012 -Società agricola VigneNuove-


Sarebbe già da festeggiare solo il fatto che un bravo enologo poco piu' che trentenne, che ha trascorso vari anni di stage  tra Toscana e Borgogna, si metta in proprio e cominci a vinificare Lambrusco dalle parti di casa propria. Se poi la prima vendemmia viene in questo modo allora ci sono tutti i presupposti per lanciare razzi, tric e trac e missili sulla Corea del Nord. E' uno charmat extra brut e se Dio vuole si sente. E' secco, molto fruttato, note di fragola ribes e mora, qualche tocco di mela matura, bella spuma, buona acidità, bollicina fragrante e croccante. E' la tipologia di lambrusco che preferisco, state lontani se adorate i dolcioni degli ultimi anni, qui non v'e' trippa per i vostri palati. Non mi sembra Salamino in purezza, ma conta poco. Bravo Gianluca

Massimo Barbolini 



giovedì 11 aprile 2013

Vinitaly 2013, i piu' e i meno.

Vinitaly e' appena terminato e dato che gli appunti sono ancora " caldi " le sparo subito grosse: 
Più: i vini di Croci. splendidi tra i quali uno strepitoso gutturnio frizzante 2010.
Più: Arianna Occhipinti, non esistono nel mio mondo vini dalla bevibilità semplice, appagante, sessuale come questi. Il frappato poi è un godimento assoluto, gigantesco anche il Siccagno. 
Più: i vini di Collestefano, anzi il vino, Verdicchio di Matelica fatto alla perfezione sia nell' annata 2011 che 2012.
Meno: Dettori e mi dispiace tanto, vini deludenti, in primis il Dettori bianco, unica eccezione il Tenores, travolgente. 
Più: Fondo San Giuseppe, qualcosa di travolgente l' annata 2012, spettacolo assoluto l' Esor uvaggio chardonnay e moscato rosa.
Più: Muri Gries, Pinot nero 2012 buonissimo, Lagrein base e linea Abtei eccezionali. Ogni anno sempre meglio. 
Più: Pfitscher, la miglior azienda altoatesina per quello che mi riguarda. Pinot nero Matan e linea " Stoass " vini dal carattere violento e indimenticabile.
Più: Fattoria Le Terrazze, passano tempo e stagioni ma quest' azienda rimane ben salda ai primi posti. Bravi.
Meno: Buondonno, mi riprometto di assaggiarli quanto prima, ieri troppi difetti olfattivi per giudicarli, scomposti al palato e inesistente la persistenza.
Uguale: Abate Nero, sono rimasto perplesso dall' extra dry, entusiasta dall' extra brut, indifferente al Domini, sbavante per il Pinot Nero..
Più +++: Montevetrano, vini folli, un 2008 da favola forse il miglior assaggio della manifestazione. 
Più +++: Terra di Lavoro, appagamento totale. Vino di un equilibrio imbarazzante. In entrambe le annate degustate. 
Più ++: Benito Ferrara, bianchi straordinari, grande mineralità ed estratto importante. 
Meno: Giovanni Montisci, non mi sono piaciuti neanche un pò. Molto indisciplinati al naso e troppo evoluti. 
Uguale: Marco Sara, da riassaggiare anche questi appena possibile, beva interessante ma il resto? 
Più +++: Tenuta di Castellaro, vini sapidi per non dire salati, vento e mare nel bicchiere, stupendi. 
Più ++: Azienda agricola Selve, forse non tutte le annate erano buone,un solo vino a base nebbiolo che in queste zone prende il nome di Picotendro.
Più +: Azienda agricola Carussin, uno degli assaggi piu' intriganti del Vinitaly, Barbera AsinoI 2011.
Più: Primoz Lavrencic, sono riuscito ad assaggiare solo il Burja Bianco uvaggio di riesling italico, malvasia istriana e ribolla. Verso l'infinito e oltre. Sbrodolo.
Più +++: Binner, vini celestiali, cremant ottimo, riesling strepitoso e pinot nero eccellente.
Più +++: Fonzone, senza dubbio la scoperta del Vinitaly 2013. Per caso, era di fianco a Picariello e abbiamo giocato il jolly. Giornata di estasi con le annate 2011 e 2012 sia del Fiano di Avellino che del Greco di Tufo, ma la chicca sono stati i Magnum Sequoia di Fiano con leggero appassimento in vigna...Frutta bianca matura e un bouquet indimenticabile.
Più: Ciro Picariello, onestamente non ho trovato in questi vini, parlo dei bianchi fermi, tutta questa enfasi olfatto gustativa, ma il metodo classico " brut contadino " e' straordinario.
Più +++: Marisa Cuomo, ogni volta che li assaggio mi domando come possano uscire vini di una struttura ed eleganza del genere.Eccezionali. 
Meno: Santus, la persona che mi ha consigliato gli assaggi di questa azienda della Franciacorta di solito non sbaglia mai perche' conosce i miei gusti, c'e' sempre una prima volta..
Più +++: Fattoria San Giusto a Rentannano, vini travolgenti, tutti quanti. Chianti Classico 2011 e Percarlo Top Player! 
Più: +++: Bera Vittorio e Figli, difficile fare un moscato meglio di questo, poi si aggiungono due barbera straordinarie delle quali una mossa..Bingo! 
Più +: Terre a Mano Bacchereto, bianco fermo e vin santo da assaggiare tra qualche tempo, carmignano sempre superbo! 
Uguale: Domaine Prieure Roch, Clos de Vougeot 2009 di un altro pianeta, già elegante ora,  ma Nuits 1er cru e Le Clos de Corvées sempre 2009 rimandati a settembre, troppo sporchi. E' decisamente l' uva piu' complessa da gestire in vigna..Se scegli la bottiglia giusta sei in paradiso, altrimenti rischi di aver speso una fortuna e di non averne goduto del contenuto.  
Più +++: Domaine Ballorin et Fils, il vino degustato: Bourgogne rouge " Le Bon " 2011, appunto. 
Più +++: Storchi, miglioramenti esponenziali per questa piccola azienda reggiana che avevo assaggiato qualche anno addietro. Il Pozzoferrato e' un grande lambrusco, il Perivana riserva e' un rosso da uve cabernet con prospettive di vita lunghissime, per non parlare del Nero Duva blend di ancellotta e malbo. Chapeau. 
Più +++: Sartarelli, una delle aziende del mio cuore. Ho ancora 3 bottiglie di Balciana 1997 che custodisco come figli. La 2010 si conferma un' annata strepitosa, buonissimi anche il Classico e il Tralivio. Ottima la bollicina di Verdicchio e commovente il passito. Tanto bravi coi vini , quanto antipatici e apatici col prossimo.
Meno: Nicodemi, a parte il Neromoro e il gradevole Cerasuolo gli altri mi sono sembrati vini svogliati, senza timbro autoctono e possibilità di maturazione. 
Più +++: Tre Monti, Albana e Trebbiano 2012 freschi, acidi e beverini che piu' non si può. Campo di Mezzo sangiovese base buono, Petrignone che e' la Riserva ottimo e il Thea chiude con finezza.
Più +++: Elena Fucci, Titolo, vero e proprio vin de garage, Buonissimo. 
Più +: Argiolas, punto di riferimento assoluto per la Sardegna con deviazioni spaziali e cosmiche. Extraterrestre il Turriga 2008. 
Più +++: Borgo la Gallinaccia, un gran bel Franciacorta in tutte le sue espressioni. Extra brut sopra gli altri, buonissime anche le sboccature di qualche anno indietro. 
Più: Bellavista, che non mi piacciano i vini di questa azienda e' oramai assodato, sono troppo perfetti, dolci, carini, educati e non mi trasmettono passione e sentimento. Pero' tecnicamente sono vini fatti benissimo, Rosè e Pas Operè su tutti, sempre millesimati e con sboccatura in etichetta. 
Meno: Costaripa, esclusa la riserva rosè gli altri sono tutti uguali, zucchero filato e basta. Oltre a non piacermi sono vini fatti con lo stampino. Si vendono tanto e bene, hanno ragione loro. 
Più +++: Podere il Saliceto, li seguo oramai da 5 anni e il nostro rapporto si sta trasformando in amicizia e prima o poi smetterò, per palese conflitto d' interesse, di scrivere di loro, ma cazzo vogliamo parlare di quanto siano strepitosi, eccezionali, goderecci, gustosi, Bi Fri - Malbolle e Falistra? Bravissimi! 

Ho assaggiato anche altro ma queste sono le aziende che piu' mi hanno colpito. Prossimamente pubblicherò anche i soliti giudizi dell' amico sommelier Paolo Benetti. E' stato un bellissimo Vinitaly anche per merito del Vivit, degli ultimi 10 sicuramente il piu' interessante. In tante zone l' annata 2012 è stata scarsa come produzione ma di qualità eccelsa. La mia speranza e' che nei prossimi anni si unifichino tutte le manifestazioni che si accavallano sempre nelle stesse date, tanto si tratta sempre di vino, o no?

Massimo Barbolini




giovedì 4 aprile 2013

Tutto il resto della Loira ..Quasi...e piccola guida

Nel caso abbiate voglia e tempo di visitare la zona vinicola di Saumur sappiate che in pulmino il viaggio e' comodo, tutta autostrada ( salata in Francia ), ma e' decisamente lungo. Sono circa 1150 km, si passa dal Frejus, si gira intorno a Lione, St. Etienne, Clermont Ferrand e poi si arriva in circa 12 ore a Saumur. In questo periodo non si puo' dire che il traffico sia intenso, tutto il contrario; a parte i camion e il manto stradale incomprensibilmente pieno di buche e con poca manutenzione sulla Torino-Bardonecchia una volta arrivati a Lione conterete sulle mani i veicoli che incrocerete durante il viaggio. Anzi, non spaventatevi se da Clermont Ferrand a Saumur, sono circa 400 km, ci sarete solo voi in autostrada e occhio anche al pieno del carburante perche' ci sono pochissime stazioni di servizio. Dato il programma abbastanza intenso di quest' anno abbiamo deciso di dormire le tre notti sempre nello stesso albergo e mai scelta fu piu' azzeccata nello scegliere il Mercure Bords de Loire a Saumur. Location molto carina perche' si e' sull' isola in mezzo alla Loira, albergo con camere pulitissime e spaziose con a disposizione gratuitamente i servizi di palestra, idromassaggio, sauna. Personale educato e disponibile. Per i pasti la scelta e' stata casuale,  qui di seguito vi metto nome e indirizzo di dove ci siamo rifocillati: 

Auberge Saint Pierre Place St. Pierre 6 - Saumur - qui abbiamo preso un aperitivo, prezzi buoni, ma dimenticatevi stuzzichini, buffet e altre cose.  

Restaurant Les menestrels Rue Raspail - Saumur - ottima cena e ottima carta dei vini. Molto bravo e paziente il Maitre. Grazie per lo Chenin 1969.

Bistrot de la Place Place St. Pierre 16 - Saumur - buon bistrot con discreta carne e carta dei vini. Consigliato da Thierry. 

Keating Steak and Wine House Place St. Pierre 1 - Saumur - buon hamburgher e buona carta dei vini. Tanta Carne e vini argentini. Mah. 

Les Gueules Noires Rue de la Vallee Coquette 66 - Vouvray - quello che mi e' piaciuto di più. Rognoni straordinari, buona carta dei vini. Consiglio di Monsieur Foreau. 

Non posso certo dire di aver mangiato male in nessuno di questi ristoranti, ma un pasto che mi ricorderò per tutta la vita non lo abbiamo mai fatto. E' anche vero che pure da queste latitudini si respira un' aria decisamente brutta, probabile che i proprietari di Bistrot e Ristoranti  non abbiano una gran voglia d' investire visto l' andazzo. Pensate che anche il ristorante annesso all' albergo ha chiuso il 31/12/12. A Les Menestrels fino all' anno scorso c'era un tempo di attesa di almeno un mese e mezzo per trovare posto anche nei giorni feriali, noi ci siamo presentati e ci siamo seduti senza problemi in 9 e nell' arco della serata e' stato occupato un solo altro tavolo. Sempre in 9 al sabato sera non abbiamo dovuto girare come pazzi. Per non dire poi che la maggior parte dei negozi del centro di Saumur li abbiamo visti vuoti se si eccettua qualche supermercato..Insomma una tristezza veramente palpabile in ogni luogo, confermata anche da un simpaticissimo medico conosciuto in albergo. 
Che dire, tre giorni stupendi passati con persone meravigliose. Al rientro la tristezza ha cercato di prendere il sopravvento, ci si e' messa anche la neve al Frejus, ma i ricordi di quello che abbiamo assaggiato e la fortificazione delle nostre amicizie ha spazzato tutto in men che non si dica. All' anno prossimo.

Massimo Barbolini

Castello di Amboise

Cremant discreto

La tavolata a Les Menestrels

Un ottimo Chenin Blanc 7.95€ in Enoteca

Uno spettacolare Chenin Blanc

Mix di frattaglie di maiale, piedini e ossa. Buono
Restaurant Les Menestrels  - Saumur - 

St. Jacques strepitose
Restaurant Les Menestrels - Saumur - 
Altro vino indimenticabile, Domaine Huet, peccato che al sabato non accettino visite

Distillato della zona di Saumur

Gentile omaggio di Thierry Germain, buono, ma nel contesto della giornata vino fuori luogo

Buono

Dovrebbe essere un gradino superiore all' Amarante di Fouet, dovrebbe. 

Altra denominazione, Chinon, cabernet franc rosè bevibilissimo 

Zona leggermente piu' a sud di Saumur, ottimo pinot nero + gamay

Gli strepitosi rognoni mangiati a Vouvray, peccato per il contorno di tagliatelle..

Brut indecente

Buono anche questo

Ottimo Cabernet Franc

Un Cabernet Franc rosè decisamente dimenticabile

The Last Night, un decentissimo hamburgher
Keating Steak and Wine House - Saumur -

mercoledì 3 aprile 2013

Non tutte le ciambelle...........

Vosne Romanèe 1er Cru Cuvèe Duvault - Blochet 2008 
- Domaine de la Romanèe Conti -


In tutto questo vivai dell' attuale periodo tra viaggi, degustazioni, tante novità in arrivo,  vitigni incredibilmente esaltanti, fiere e altro mi ero ripromesso, almeno per la Santa Pasqua, di andare sul sicuro e regalarmi la bevuta che altri mi regalarono lo scorso anno. E piu' sul sicuro di cosi' credevo di non poter andare. Questa cuvèe viene prodotta solo nelle migliori annate ma probabilmente non nella bottiglia che mi e' stata donata. Il colore è quasi rosato, soprattutto sull' unghia, decisamente un rosso rubino molto scarico. La parte olfattiva e'  di una complessità mai sentita. Piccoli frutti di bosco, amarena, cioccolato, funghi, punte di mandorla, rosa e garofano regalano momenti di estasi. La delusione viene dopo, nella parte gustativa,  grandissima acidità, scomposto, slegato, spigoloso, nessun ritorno al palato degno di nota, neanche dopo averlo lasciato per piu' di un' ora nel bicchiere, ma soprattutto questa mancanza assoluta di bevibilità, caratteristica imprescindibile di questi vini. Probabile sia stato un errore aprire una bottiglia del genere cosi' presto. 
Certo si tratta di una delle migliori aziende al mondo ed e' solamente la terza volta  in vita mia che assaggio un vino di questo Domaine, ma la delusione e' davvero tanta. Peccato

Massimo Barbolini

L' innominato

Vouvray demi sec Bredif Collection 1969


Ci sono delle cose che vanno aldilà delle degustazioni, ci sono delle cose che vanno oltre ogni briciolo d' intelletto. Ci sono vini che ti stravolgono, ci sono vini che ti ammaliano, ci sono vini che ti commovuono e ci sono vini che sconvolgono le tue percezioni olfatto - gustative. Ci sono vini che sono  impossibili da  dimenticare, ci sono vini dei quali avrai sempre un ricordo indelebile, ci sono vini dei quali memorizzi la scheda organolettica  nel tuo cervello, ma non la condividi con altri, perche' hai avuto l' onore e il piacere di berli  con persone che rimarranno sempre nel tuo cuore. Grazie per avermi donato la vostra amicizia e per far parte della mia vita. Grazie, davvero. Dario, Salvatore, Giulio, Fabio, Daniela, Silvia, Mark, Marco. 

Massimo Barbolini 

martedì 2 aprile 2013

Loira 2013 Terza Parte

Finita di analizzare capillarmente la zona di Saumur, al sabato ci siamo spostati di una novantina di chilometri verso Parigi e abbiamo raggiunto la cittadina di Vouvray. Qui avevamo appuntamento per le ore 10.00; attenzione non le 9.55 non le 10.05 ma le 10.00 ci è stato detto da chi ha prenotato la visita, perche' il Signor Foreau e' puntualissimo. Messi in guardia siamo riusciti nell' impresa di arrivare alle 09.55 e come da copione abbiamo dovuto aspettare le 10.00 ora nella quale si e' materializzato il nostro appuntamento. Ma chi e' questo Foreau? Philippe Foreau e', ( uomo tutto d' un pezzo, poco propenso alle chiacchiere inutili, sui 55 anni ),  il proprietario dell' azienda Clos Naudin ( viticoltura biologica ) sita in Vouvray e produttrice di circa 55 mila bottiglie tutte a base chenin blanc. Metodo Classico, Secco fermo , Demi-sec fermo e addirittura Molleux sono i vini che vengono prodotti, segnalo che il metodo classico brut nell' annata 2002 e' stato giudicato dalla guida " Les meilleurs vins de France 2011 ", esclusa la zona dello Champagne, la migliore bollicina in assoluto come vivacità e complessità. Dopo aver consegnato i nostri omaggi emiliani, aceto balsamico tradizionale di Modena, parmigiano reggiano del caseificio di Mandrio (Re) e 6 bottiglie di lambrusco di Sorbara Selezione della cantina Vezzelli, Monsieur Foreau ci ha accompagnato nelle viscere della sua cantina spiegandoci che " per i vini dolci utilizzo vecchie barrique per la fermentazione mentre per gli altri, compresi gli spumanti, solo vasche d' acciaio e no a lieviti esterni ma solo autoctoni, un pò di solforosa però la devo aggiungere ". I terreni presenti nel Domaine sono fatti di argilla e silicio, le rese sono quasi sempre di circa 30 hl/ha e i vini che ne escono hanno generalmente una mineralità molto accentuata. Un ' idea di quali potenzialità avesse lo chenin blanc me l' ero già fatta a Saumur ma qui ci siamo imbattuti in qualcosa che va aldilà di ogni orgasmo olfatto-gustativo di cui abbiamo diritto noi buoni appassionati. Gia' dal 2007 e 2008, metodo classico, escono dei profumi di garofano, pompelmo rosa ( sarà il trend di quasi tutti i vini ), lime, arancia, zucchero filato, grandissime acidità, molto equilibrati e sensazioni finali devastanti. Vini di una complessità incredibile, ma come ha scritto qualcuno, facilmente bevibili. Partiti col botto non e' che uno si aspetti di migliorare la degustazione ed invece le sorprese, almeno secondo il mio punto di vista, sono arrivate dal Vouvray sec, vino volgarmente detto base. Dopo aver assaggiato il 2010 ( a secchiate grazie ) ci e' stata presentata una bottiglia senza etichetta ; nel mentre Monsieur Foreau si era abbastanza sbragato arrivando perfino a ridere;  col classico giochino " Indovinate l' annata ? ". Le note olfattive di frutta candita, mandorla, pompelmo, lime, menta, nessuna evoluzione se si eccettua un leggerissimo sentore di torba e l' acidità ancora ben presente hanno sicuramente ingannato ma arrivare a pensare che il vino nel bicchiere avesse 27 anni certamente io non lo avrei mai detto. In tutta sincerità e' stato uno degli assaggi piu' spiazzanti che ho fatto. Finito ? Manco per idea, Philippe, ( ormai siamo amici ), ci ha preso gusto, altro assaggio, ancor piu' incredibile e imbarazzante,  annata 1989, stavolta del Vouvray demi-sec,  sono uscito un momento dalla " bolgia " per godermi questo capolavoro, ve lo giuro mi sono commosso, c'era di molto meglio nella compagnia ma lo avrei baciato in bocca. Ormai non lo ferma piu' nessuno, vai di demi sec 1997, molleux 1999, insomma alla fine della storia gli assaggi sono diventati piu' di una dozzina, tutti vini con caratteristiche diverse, filo conduttore sempre una grande mineralità e questi splendidi sentori di agrumi, ma altrettanto differenti particolarità organolettiche per ogni singola bottiglia. Conclusa la degustazione, fatti i debiti acquisti, mi pongo mille domande alle quali col tempo spero di poter dare risposta. La visita a Clos Naudin e' stata quel qualcosa in più che ha " fiabizzato " la nostra visita in Loira. Thierry Germain lo vedo piu' come D' Artagnan pronto a qualsiasi cosa pur di poter fare il vino che vuole. Philippe Foreau invece mi ha dato l' idea di saper esattamente cosa fare per produrre vini simili al suo carattere: precisamente nulla. La terra di Vouvray, la vigna, il terroir fanno da soli, lui deve solo fare il controllo qualità. Peccato che il tutto sia durato lo spazio di mezza giornata.

Massimo Barbolini