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giovedì 28 gennaio 2010

Porto

Fonseca Porto Vintage 1985

















L'occasione e' stata la bellissima serata organizzata dal sottoscritto, Venerdi' 22 Gennaio, input lanciato da un' assidua frequentatrice e io non sono capace di dire no al gentil sesso. Oltre al pezzo della foto,si sono alternati un ottimo Anghelu Ruju riserva 2000 della Cantina Sella e Mosca ed un altrettanto immenso Rhum Agricole Bally 1998. Chiaro che i principali mezzi commestibili in abbinamento fossero varie gradazioni di cioccolato. Dal 63 al 85% e una torta, sempre al cioccolato fondente 45%, fatta da me. Per non farci mancare niente anche qualche pezzo con arancia o limone candito. Gli abbinamenti piu' riusciti sono stati senza ombra di dubbio, l' Anghelu Ruju con le cioccolate e il Porto con la torta, il Rhum stava bene con tutto. Il colore del porto era un bel rosso rubino con vari riflessi dal bordeaux, all'amarena, al granato. Il naso era estremamente vinoso con profumi di frutta rossa sciroppata, tabacco, pepe e una leggera nota fresca. In bocca la vinosità era accentuata ulteriormente, acidita' persistente, ancora grande freschezza. Molto lungo, persistente, ma tremendamente giovane. Peccato davvero averlo aperto cosi' presto. Rimango sempre sbalordito dall' estrema semplicita' di questo vino che dura mezzi se non addirittura interi secoli. Tirando le somme l'unico Porto Vintage che ho bevuto pronto e maturo e' stato quello dell'anno scorso, era un 1921....

Massimo Barbolini

Abbinamento

mercoledì 27 gennaio 2010

Memoria



Walter Rosemberg (Rudolf Vrba) e Alfred Wetzler, rinchiusi ad Auschwitz dalla metà del 1942, il 7 aprile del 1944, riuscirono a fuggire in maniera rocambolesca dal campo. Essi rimasero nascosti sotto una pila di legname nel settore BIII di Birkenau, chiamato Mexico, per tre giorni consecutivi, mentre gli SS del campo erano alla loro caccia armati e accompagnati da cani.Dopo 18 giorni di un viaggio disperato, il 25 aprile i due fuggitivi raggiunsero la cittadina di Zilina in Slovacchia, dove riuscirono a mettersi in contatto con notabili ebrei in clandestinità. Il 27 avevano già preparato un rapporto scritto. Era stato chiesto loro di redigerlo separatamente in due stanze diverse. Così fu fatto. Alla fine i due memorandum furono riuniti in un unico testo in 60 pagine dattiloscritte, parzialmente in slovacco, parzialmente in tedesco. Il rapporto riguardava ciò che accadeva dentro a Auschwitz, non solo in base a ciò che essi avevano visto personalmente, ma anche in base alle notizie che per mesi avevano raccolto da altri detenuti, compresi membri del Sonderkommando. All'epoca della loro fuga, molte notizie sul genocidio degli ebrei erano giunte in Occidente, e già a partire dall'estate del 1942, ma ad Auschwitz non si era prestata grande attenzione. Il loro fu il primo dettagliato resoconto sul meccanismo dello sterminio di massa applicato dentro a Birkenau, luogo fino ad allora quasi totalmente ignoto agli osservatori occidentali.Essi descrissero il campo, la sua planimetria, i suoi impianti di sterminio, l'organizzazione interna e il servizio di sorveglianza, il sistema della numerazione dei detenuti, la vita di ogni giorno, le reazioni degli SS alle fughe dei prigionieri, le selezioni iniziali sulla banchina di arrivo (le rampe), le selezioni interne, le punizioni, le uccisioni, le gassazioni. Non riuscirono a dare il numero esatto delle vittime ma solo una stima approssimativa: 1.765.000 ebrei tra l'aprile del 1942 e l'aprile del 1944 (valutazione risultata troppo alta secondo gli ultimi studi). Il proposito del rapporto fu di avvertire il mondo occidentale ed indurlo ad intervenire. Entro la fine di aprile del 1944, raggiunse i leader delle comunità ebraiche a Bratislava e a Budapest.In Ungheria, dove dal 15 maggio erano iniziate le massicce deportazioni verso Auschwitz, il rapporto iniziò a circolare solo nel giugno successivo, mentre in Slovacchia esso fu subito conse-gnato dai due leader, il rabbino Michael Dov Weissmandel e Gisi Fleischmann, a Giuseppe Burzio, l'Incaricato d'Affari Vaticano a Bratislava. Sembra che Monsignor Burzio abbia mandato il rapporto in Vaticano il 22 maggio del 1944 ma che questo raggiunse la destinazione solo alla fine di ottobre.Un'altra copia del rapporto Vrba-Wetzler, inviato tramite la resistenza slovacca, raggiunse Jaromir Kopecki, rappresentante diplomatico del governo slovacco in esilio di stanza in Svizzera. Il messaggio raggiunse il segno, Kopecki si mise subito in contatto con Fritz Ulmann, rappresentante dell'Agenzia Ebraica e con il segretario del Congresso Mondiale Ebraico Gerhart Riegner, a Ginevra. Nello stesso tempo fece pervenire il rapporto, come richiesto da Weissmandel e Fleischmann, assieme alla loro lettera datata 22 maggio 1944, al rabbino Shoenfeld di Londra. La distruzione dell'ebraismo ungherese era ormai inesorabilmente in corso, egli incluse nel messaggio i suggerimenti dei due leader slovacchi: 1) che il Foreign Office informasse gli altri governi alleati, soprattutto quelli che avevano loro cittadini rinchiusi nel campo e che indirizzasse un ammonimento ai tedeschi e agli ungheresi secondo cui i tedeschi che erano nelle mani dei gover-ni Alleati avrebbero subito delle ritorsioni, 2) che si bombardassero i crematori, distinguibili dalle alte ciminiere e dalle torrette di guardia, 3) che si bombardassero le maggiori vie di comunicazione tra la Slovacchia e l'Ukraina sub-carpatica, 4) che si usasse il rapporto per una larga campagna di sensibilizzazione, senza citarne la fonte, 5) che si rendessero pubblici gli ammonimenti ai tedeschi e agli ungheresi, 6) che si chiedesse al Vaticano di pronunciare una dura condanna pubblica, 7) che il Foreign Office informasse il Congresso Mondiale Ebraico e l'Agenzia Ebraica di Londra.
Il 26 maggio, Kopecki, mandò un estratto del rapporto anche al governo cecoslovacco in esilio a Londra aggiungendovi la testimonianza di un terzo transfuga da Auschwitz, Jerzy Tabeau, un ufficiale dell'esercito polacco che il 19 novembre del 1943 precedente era riuscito ad evadere con l'assistenza della Resistenza del campo. Assieme ad un compagno di prigionia, Roman Cieliczko, era riuscito a raggiungere il Governatorato Generale. A Zakopane, Cieliczko si era congiunto con una unità partigiana, mentre Tabeau aveva proseguito verso Cracovia dove era entrato in contatto con la combattente antinazista Teresa Lasocka-Estreicher. Questa, attivamente coinvolta nell'aiuto ai detenuti di Auschwitz, era in contatto con la Delegazione locale del Governo polacco in esilio a Londra. A Cracovia, in dicembre, Tabeau stese il suo rapporto su Auschwitz-Birkenau. Kopecki si mise poi in contatto, assieme a Riegner, sia con il rappresentante a Londra del War Refugee Board, sia con il Comitato della Croce Rossa Internazionale. Questa volta Kopecki fu in grado di dare notizie anche delle tragiche deportazioni dall'Ungheria, iniziate il 15 maggio che il rapporto Vrba-Wetzler non dava perché precedente a tale avvenimento.
In effetti due altri ebrei erano riusciti a fuggire da Auschwitz il 27 maggio e avevano raggiunto la Slovacchia il 6 giugno 1944 rifacendo lo stesso percorso di Vrba e Wertzler. Erano il polacco Czeslaw Mordowicz e il cecoslovacco Arnost Rosin che dettero un resoconto dei primi arrivi degli ebrei ungheresi e della loro uccisione di massa. Essi si incontrarono con Vrba e Wetzler nel loro rifugio a Liptovsky Svaty Mikulas, ai piedi dei monti Tatra. Nel frattempo un'altra edizione, abbreviata e in inglese, del rapporto inviata il 19 giugno da Moshe Kraus dell'Ufficio palestinese a Budapest, completo del racconto delle deportazioni dall'Ungheria, raggiunse la Svizzera. Essa conteneva la notizia che più di 430.000 ebrei erano stati deportati dall'Ungheria verso Birkenau. Il rapporto arrivò sotto gli occhi del giornalista inglese Walter Garrett. Da allora vari servizi furono diffusi attraverso Radio Londra e vari articoli sul genocidio in atto ad Auschwitz apparirono sulla stampa inglese e svizzera. Il rapporto fu poi inviato, alla fine di giugno personalmente da Kopecki a Londra al presidente della Repubblica cecoslovacca in esilio Edvard Benes, che a quell'epoca ne era già al corrente.
Il 4 luglio 1944, questi rivolse un appello ai governi alleati per un intervento diretto con ammonizioni alla Germania, in favore di bombardamenti sui crematori di Auschwitz e sulla linea ferroviaria. La risposta del Foreign Office, del 29 luglio, alla nota cecoslovacca, dopo consultazione con gli Stati Uniti, fu l'assicurazione che "erano state prese tutte le misure necessarie per il salvataggio delle vittime", misure che però corrispondevano soltanto all'impegno nel portare avanti la guerra con successo. I rapporti dettero origine a una relazione pubblicata a Washington a cura dell'Executive Office of the President del War Refugee Board nel novembre del 1944 in 59 pagine (Doc. NO 022-L). Contemporaneamente il rapporto venne pubblicato anche in Svizzera in due diverse versioni, l'una dal titolo "L'extermination des Juifs en Pologne. Depositions et temoins oculaires", pubblicata a Ginevra a cura del dottor A. Silverschein, un'altra dal titolo "Souvenirs de la maison des morts. Le massacre des Juifs" in 76 pagine senza data e senza luogo di edizione, ma di sicura origine svizzera. La stampa americana prese coscienza del contenuto dei rapporti dei 5 fuggitivi di Auschwitz solo sette mesi dopo la loro estensione. Dopo la pubblicazione del War Refugee Board, il New York Times ne pubblicò un ampio estratto. Troppo tardi perché la commozione dell'opinione pubblica potesse influenzare le decisioni alleate di non bombardare Auschwitz e salvare gli ebrei ungheresi.

* Da Destinazione Auschwitz (CD-Rom), Proedi, Milano 2000.

lunedì 25 gennaio 2010

Traminer dal Trentino

Doc Trentino Traminer Aromatico 2006
Az Agr. Cesconi - Pressano - Tn
















Bell'esempio di come si possano trovare anche Traminer che non "stucchevolano" il palato. Assaggiato in degustazione rigorosamente coperta ha sbaragliato il campo aggiudicandosi il primo posto. Il colore si e' ben dorato col tempo, grande consistenza e ottimi profumi di rosa, banana e ananas. Gia dal naso si identifica una tipicita' ben diversa dai piu' nerboruti altoatesini. Intendiamoci bene, 15° gradi sono 15°, ma in questo caso si addolciscono con la morbidezza olfattiva. Non passa in legno e ci si puo' confondere perche' un leggero sentore speziato inganna anche i migliori. Secco, buona sapidita', lungo, persistente e finale fruttato.
Ce ne sono tanti altri, ma questo spicca per la sua indubbia originalita'. Da non perdere della stessa azienda l'Olivar, immenso bianco fermo. Bicchiere non da single.

Massimo Barbolini

Azienda
Abbinamenti

domenica 24 gennaio 2010

Lambrusco

DOC LAMBRUSCO GRASPAROSSA DI CASTELVETRO
VILLA CIALDINI CLETO CHIARLI




Per festeggiare degnamente gli amici bloggheriani che proprio oggi hanno esportato in Franciacorta la terza degustazione di Lambruschi itinerante, ho assaggiato questo lambrusco che alcuni amici mi hanno consigliato. Un bellissimo colore rosso rubino, bello sgargiante, con una cremosa spuma e bollicina gioiosa. Vinoso al naso e anche alla bocca, falsamente secco. Non mi viene altro. Straordinario il prezzo, 5.40€ al Conad. Ma se penso che a 7.00 fottuti euri io vendo Pederzana, mi pongo domande alle quali non trovo risposte.

Massimo Barbolini

Aggiornamenti lambruschi 3

Abbinamenti

sabato 23 gennaio 2010

Bollicina rosa

TRENTO DOC METODO CLASSICO BRUT ROSE'
MASO MARTIS - MARTIGNANO - (TN)




Garbato spumante proveniente da una zona che prima o poi esploderà definitivamente soppiantandone altre ben più famose. Bel colore e bellissime bollicine, luccica quasi. Rosa marcato, pulizia olfattiva ottima con prevalenza di ribes,fragola di bosco e qualche nota di cannella.Buon impatto gustativo, non molto brut devo dire, bella persistenza,suadente secchezza,ottimo finale,bel bicchiere. Piccola azienda che ha come cavallo di battaglia il brut riserva,sempre a base pinot nero.
Questo rosato è un pony. Brindisi olimpico!

Massimo Barbolini

Abbinamenti

mercoledì 20 gennaio 2010

Franciacorta

Franciacorta Docg Extra Brut Millesimo 2000
Az Agr. Ferghettina Adro -Bs-




Aspettare tre anni dalla sboccatura per assaggiarlo ne e' valsa la pena? Sì. Anzi, il tempo ha solo migliorato questo grande spumante italiano. Dimenticate le solite bottiglie franciacortine ruffiane, qui si fa sul serio. Questo e' vino da palati semplici ma incazzati. Ti scuote, ti ammalia, copia leggermente i suoi fratelli ma e' piu' schietto. Il giallo dorato molto marcato con ampi riflessi verdi, bollicine finissime quasi da saten ci inebria gia' iniziando. Difficile in questi casi riuscire a trasmettere lo straordinario naso di questo vino. Minerale, limone, frutta tropicale con piccoli tocchi maori empatizzano. Pensare che renda lo stesso in bocca e' da presuntuosi, ma oggi non finisce mai di stupire. Il viaggio gustativo continua con una grande acidita', ottima freschezza e come per i piu' grandi, ritorno prepotente delle sensazioni olfattive. Compare una bellissima e complessa nota di agrumi che lascia esterrefatti. Memorabile finale con evidente giovinezza. Il palato sorride beato. Una grande bottiglia per una Grande Azienda. 26/28 euri in Enoteca.

Massimo Barbolini
Abbinamento

lunedì 18 gennaio 2010

Altra buona lettura

John Grisham " Il Broker "



Di tutti i libri che ho letto di Grisham e' sicuramente uno tra i miei preferiti. Joel Backman e' un ex avvocato condannato a venti anni di carcere per spionaggio informatico che viene graziato dal Presidente al termine del suo mandato. Unica condizione, lasciare per sempre gli Stati Uniti. Joel accetta suo malgrado e casualmente si trasferisce in Italia, braccato da Arabi, Russi e Cinesi che cercano di impossessarsi del suo software segreto. Prima in Veneto poi a Bologna, riesce a calarsi abbastanza bene nella realta' della citta' Dotta, studiando il modo di rientrare a casa. Trovandosi in un mondo completamente nuovo e pieno di cibo e di vino Joel scoprira' tante belle cose. Come sempre l'inquietante presenza di Teddy Maynard, Direttore della Cia, rende il tutto piu' losco. Bel libro, molto avvincente e grande finale.

Massimo Barbolini

Abbinamento

sabato 16 gennaio 2010

Valpolicella

DOC VALPOLICELLA SUPERIORE 2005 MARION
FAM. CAMPEDELLI S. MARTINO BUON ALBERGO (VR)

















L'azienda e' nata nel 1996 e non me l'ha consigliata o presentata nessuno. Mi e' piaciuta l'etichetta (e anche la rappresentante :-)). Un bellissimo rubino carico con ampi riflessi viola appare alla nostra interessata vista. Grande consistenza, come dovrebbe essere in ogni vino rosso che esce dalla penisola italica, denso, importante. Bella l'apertura nasale piena di frutta rossa, spezie delineate e qualche sentore legnoso dolciastro che in questo caso non guasta. Leggermente in flessione la parte gustativa, la matrice tannica del legno copre un po' troppo il tutto. Alla lunga si stacca dal gruppo e definisce bene il vino. Bel corpo.Bel bicchiere. Abbinamenti qui sotto.

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Massimo Barbolini

venerdì 15 gennaio 2010

Una lettura interessante

Arto Paasilinna " Il miglior Amico dell' orso "



La storia e' incentrata sulla vita abbastanza monotona di un prete finlandese, Oskari, che viene letteralmente stravolta dalla devastante presenza di un orso, recuperato dopo una disavventura davvero inusuale. Gia' predisposto ad abbandonare la vita ripetitiva che Cristo gli ha dato, il Reverendo approfitta della presenza dell' orso per scappare dalla routine e girare mezza Europa. Vola via in pochi giorni, da sbellicarsi alcune situazioni, soprattutto con vichinghi della prima ora dediti a sport incredibili. E' un libro divertente che rende bene l' idea di come si viva in alcuni Paesi non molto lontani geograficamente dal nostro, ma socialculturalmente abissalmente irrangiungibili.

Massimo Barbolini

giovedì 14 gennaio 2010

Colli Bolognesi

IGT EMILIA BIANCO PIGNOLETTO PER MARTINA ANNATA 2004
FATTORIE VALLONA - CASTELLO DI SERRAVALLE - BOLOGNA

















E' una certezza, questo vino, lo e' da tanti anni. Sinceramente non ricordo quale sia stata la prima annata che ho bevuto, ma ricordo fulgidamente che davanti al produttore feci un figurone da recensore di guida. Scovai il 20% di riesling non dichiarato in etichetta..E dire che avevo anche delle belle adenoidi che avrebbero dovuto oscurare il mio olfatto...Comunque, il colore si e' dorato piu' del normale con il passare degli anni. Il naso racconta di una bellissima frutta tropicale matura, da cui si ergono mango e frutto della passione e una ancor ottima nota alcolica che non guasta. Segue l'assoluta pienezza, equilibrio, struttura ed eleganza, leggermente appassita. E' una falsa vendemmia tardiva, la ricorda, ma non ha quelle solite caratteristiche prepotenti, per alcuni. Grande persistenza, grande intensita', coinvolgimento totale. Maturo quel che basta per poterselo godere con tagliatelle al ragu', a patto di non mettere nel sugo, strutto, lardo o boiate del genere. Grande, grande bottiglia davvero. Da provare anche con salumi dalla stagionatura avanzata. Memorabile per 11/13 euri.

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Massimo Barbolini

mercoledì 13 gennaio 2010

Marsala

MARSALA VERGINE SOLERAS RISERVA 20 ANNI
S.A. - CANTINE RALLO -



Un bellissimo color ambra presenta questa ottimo Marsala. La parte piu' interessante come spesso accade per vini dolci e liquorosi e' l'olfatto. Il caramello pavoneggia dall'alto, spezie non ben definite, cacao e vaniglia cercano di uscire daal'anonimato. In bocca e' cremoso, morbido e abbastanza caldo. Rimane la sensazione di caramello lungo tutto il percorso, piacevolissima. L'evidente grado alcolico (19%) non e' evidente nonostante la temperatura di servizio non proprio centrata. Storicamente ideale per il cioccolato, l'etichetta lo consiglia con formaggi erborinati. Proveremo. Bottiglia da 0.5 l, sui 25.00 euri. Non proprio a buon mercato, ma ottimo passatempo.

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Massimo Barbolini

martedì 12 gennaio 2010

Brunello di Montalcino

DOCG BRUNELLO DI MONTALCINO
PODERE BRIZIO RISERVA 2001




Ci sono vini che ti aspetti e altri no. Ci sono vini che bevi in particolari momenti e ti soddisfano piu' di quanto avessi sperato. Questo e' un gran Brunello e poche chiacchiere. Degustato in compagnia di piu' illustri colleghi ha raggiunto i 91/100, rigorosamente in mezzo a tanti suoi fratelli, inaspettatamente. Molti lo hanno confuso con altro ben piu' declamato. Gia' dal colore si rimane entusiasti, gli 8 anni sono introvabili nella brillantezza che lascia. Il naso si apre con bella confettura di frutta rossa, cioccolato, caffe' e un filino di tabacco. Continua, continua, si evolve, matura, ridacchia, ti sfida. In bocca ha una straordinaria morbidezza, segue ancora la frutta, il tabacco si fa piu' marcato e il legno addolcisce il tutto. Ineguagliabile bastardo che ti costringe ad esagerare perche' e' troppo buono e godone. Grande bottiglia. Non me l'aspettavo. Abbinamenti? Questo qui sotto.

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Massimo Barbolini

sabato 9 gennaio 2010

Bianco Fermo

DOC EST! EST!! EST!!! DI MONTEFIASCONE
POGGIO DEI GELSI 2008 -FALESCO-



Nel caso aveste esagerato durante le feste con etichette pesanti dal punto di vista monetario ed alcolico, questo uvaggio di roscetto, trebbiano e malvasia vi potra' riconciliare con vini "normali". Non superiore ai 7.00 euri in enoteca, regala impatto olfattivo fruttato, floreale con molta freschezza. Bella nota di glicine. Secco, abbastanza lungo, decisamente acido, abbastanza persistente. Regala un bel finale. Per quello che costa e' davvero uno splendido bicchiere. Bellissima anche la storia della nascita del nome, se interessa, http://it.wikipedia.org/wiki/EST!_EST!!_EST!!!_di_Montefiascone.

Massimo Barbolini
http://www.falesco.it/it/

lunedì 4 gennaio 2010

Cosa avete bevuto durante le Feste?


Come ogni anno arrivo alla fine delle festivita' completamente esausto ed esaurito. 32 giorni consecutivi dentro la stessa stanza con la speranza che qualcuno entri per comprare (perche' quest'anno e' andata sempre cosi'), penso che ammazzino anche il piu' ottimista della categoria. La piccola nota positiva sono le bottiglie che per le piu' svariate scuse si bevono nei pranzi/cene di questo periodo. E tra le tante che sono state stappate vorrei segnalarvene due. Primo, lo Champagne Blanc de Noir Godme et Fils Grand Cru, Pinot nero al 100%, una goduria gustativa veramente eccellente per i 35/38 euri che spendete in un' Enoteca seria. Bollicina accattivante e non invasiva. Impatto gustativo importante. Note burrose, mela e cherry. Notevole persistenza. Finale lunghissimo e felice. Davvero un grande Champagne. Lo avevo assaggiato a luglio, ma non lo ricordavo cosi' importante. E' stato perfetto col cotechino. Come seconda bottiglia vorrei segnalarvi il nuovo vino prodotto da quest' azienda dei Colli Bolognesi http://www.altovanto.it/. Il solito Alto Vanto Merlot in purezza e' stato affiancato dal vino denominato, con pochissima fantasia devo dire, RF Altovanto, sempre Merlot in purezza. Credo che l'unica differenza col fratello sia la fermentazione. Qui viene fatta in barrique. E si sente. Dona al vino una morbidezza quasi vellutata. Incredibilmente concentrato e grasso, esprime profumi puliti di mora, ciliegia, tabacco e salvia. Un grande naso che si accompagna ad una bocca ancora molto indietro (annata 2007). E' ancora acido un pelino troppo. Anche questo vino promette di avere evoluzioni ben piu' importanti. Ma lo si sgodazza assai anche in questo momento. Impressionante il colore viola. Il proprietario dell'azienda e' giovanissimo. La prima annata dell' Altovanto e' stata la 2004. Strepitosamente bevibile ancora. Unico neo del vino RF e' il costo. Mentre l'AltoVanto lo si vende tra i 14 e i 18 euri, l'altro e' sicuramente attorno ai 38/45 euri. Vendere nella mia citta un vino dei Colli bolognesi a quel prezzo fa storcere il naso a tanti. Ingiustamente.
Buon Anno!

Massimo Barbolini

venerdì 1 gennaio 2010

Ristorante Dogana - Moglia -

Non contenti della lautissima cena del 31/12 alla Farnia di Rolo (Re), (Pesce freschissimo cucinato in modo semplice, lode, lode, lode, Grazie Luca!), decidiamo, insieme ai nostri due compagni di merende, di andare in questa tipica Trattoria sita sul confine Emilia-Lombardia. Il ristorante si trova dopo Novi di Modena in direzione Moglia, appena dopo il ponte sul fiume, vabbe', Lama o qualcosa del genere, sulla sinistra. Gestito da 30 anni e piu' dalla stessa famiglia oggi proponeva un menu' con piatti molto semplici e tradizionali. Per riequilibrare i carboidrati persi la sera prima decidiamo di tuffarci, prima in una ottima zuppetta di cipolla,poi in un'insalata di petto d'oca con scaglie di grana, radicchio rosso e aceto balsamico, altrettano buona e in un piatto dal nome incomprensibile che in sostanza e' il cappelletto in brodo con aggiunta di lambrusco. A ruota arrivano tre bei piatti di cappelletti in brodo. Porzione abbondante, ottima sfoglia, ottimo ripieno e brodo equilibrato. L'architetto si getta sul brasato con polentina arrosto, altrettanto gradevole, spazzolato in men che non si dica. Dopo tutto questo ben di Dio gli esseri umani dovrebbero aver ingerito calorie sufficenti per almeno un paio di giorni, ma di umano credo che mi e ci sia rimasto poco. Quindi l'ingordigia ci porta a scegliere anche il dolce. Mai scelta risulto' piu' azzeccata. La crostata di pere che ho mangiato e' stata il miglior inizio d'anno culinario che potesse capitarmi. Pasta frolla perfetta, pere cotte al punto giusto, grande sensazione burrosa non invadente e la punta di crema chantilly che guarniva il tutto. Davvero un grande dolce. Buoni anche il salame al cioccolato e le pesche al forno con amaretto e nocciole. Annaffiato il pranzo con il Lambrusco Mantovano Pjaföc delle Cantine Virgili, decisamente l'opposto dei lambruschi che apprezzo e due bicchieri di Moscato Siciliano. Quattro caffe' ed un conto finale di 25.00 euri a testa molto ben spesi. Fronzoli pochi, cucina tanta. Buon posto.

Massimo Barbolini

Ristorante Pizzeria Dogana
Via de Amicis 102 - Moglia - MN
Tel. 0376 598054
Chiuso il Martedi' sera e tutto il Mercoledi'