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giovedì 2 ottobre 2014

Locanda dei Salinari - Cervia -

Approfittiamo di due cose: la giornata meravigliosa e la compagnia di due cari amici. Su loro consiglio ci sediamo in questo ristorante di Cervia, facile da trovare. Per sgombrare ogni dubbio a chi legge, se vi piacciono il pesce di qualità soprattutto i crudi, un servizio familiare, competente e professionale, fermatevi senza pensarci due volte. Poche volte in vita mia ho speso  cosi' volentieri 55€, mangiando anche dei sardoni fritti con burrata e pomodorini che penso me li sognerò per i prossimi 40 anni, oltre ai magnifici 3: tonno, ricciola e mazzancolle, mamma mia che buoni, rigorosamente crudi e abbinati ad alcune ottime salse. Vogliamo tralasciare il fritto di paranza? No, fatevene portare un assaggino. Volete provare l'euforia del solito e desolante abbinamento mare e monti che oramai si trova anche nelle mense della Cir? C'e' anche qui ma, probabilmente sono l'età e altro, mi ha particolarmente esaltato la formula " capesante grigliate con funghi porcini ". Nessuna sbavatura nel servizio, tempi ottimi, solita cordialità romagnola e grande, grandissima carta dei vini, fatta in modo intelligente con ricarichi quasi da vendita d'asporto dalla quale abbiamo attinto due interessanti bottiglie a base riesling ; il Ciarla annata 2011 dell' azienda Fondo San Giuseppe in quel di Brisighella e il piu' famoso Praepositus 2012 dell' Abbazia di Novacella, Alto Adige. Match senza storia dove il piu' blasonato Altoatesino e' stato umiliato dal vino di Stefano Bariani. Una sorpresa certo, ma non per i nostri palati. La parte vino l'abbiamo terminata con uno stratosferico Kerner passito sempre dell' Abbazia. Caffè e il resto chiudono questo piacevolissimo pranzo. Peccato solo che ci fossero pochi coperti occupati, ma ultimamente anche nella ristorazione vale più il discorso delle quantità che della qualità. Poi c'e' anche da aggiungere, mia opinione personalissima, che questa tipologia di ristorante e cioe' quella che cucina pesce, ha una vomitevole e sleale concorrenza che viene dall' oriente. Io qui ci torno.  

Massimo Barbolini