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giovedì 28 ottobre 2010

Ristorante Buriani dal 1967

Una delle pietre miliari della cucina bolognese, 43 anni che sforna piatti e mesce vino, facile da trovare perchè sulla strada che da Pieve di Cento porta a Bologna, all' altezza di un semaforo e' impossibile da non vedere. In cucina c'e' la mia forse coetanea Alessandra e devo dire di averla trovata in grandissima forma soprattutto su alcuni piatti. L' ambiente del ristorante e' caldo ed estremamente familiare, la sala dove pranziamo e' molto ampia con vetrate che danno sulla strada, termosifoni fortunatamente accesi. Il viaggio vale solamente per la zuppa di fagioli, si avete letto bene e la foto non vi tragga in inganno, perchè la zuppa e' all' interno del raviolo. Gia' assaggiato ma con ingredienti diversi in altri lidi, questo piatto amalgama bene il tutto e si abbina perfettamente con il ragu' di costine. Molto fresca ed intrigante la tartare di capriolo con la maionese fatta con patate e olio extravergine di oliva che si unisce perfettamente. Buono il Polpo e altrettanto valido il filetto di Branzino. Forse il piatto meno riuscito e' il petto d'anatra ma e' anche vero che ero proprio pieno come un uovo, ho dovuto fare un sforzo gastronomico per iniziare il piatto, la carne era eccessivamente pastosa, caratteristica di questo tipo di piuma, ma il sapore era quasi inesistente. Poi la presenza delle castagne intere non mi ha entusiasmato piu' di tanto, ma sono piccole balle del sottoscritto. I tempi di attesa sono consoni ad un ristorante di questo livello, anni addietro prese la stella gommata, cioe' slow food e ci mancherebbe. Il servizio e' sempre molto cortese, non invadente e non mette nessun tipo di pressione. La carta dei vini e' anch' essa adeguata al locale, molto Piemonte, poche Marche, qualche Biodinamico/Biologico importante, forse qualche prezzo esagerato ma il succo e' buono. Ho bevuto il Merlot di A. Maule, produttore di vini naturali senza aggiunta di solforosa e rispettoso del territorio, buon vino ma onestamente niente di più. Unico grande pregio la mancanza totale di sentori di botte, finale quasi inesistente ma riproverò, magari annate più vecchie. Chiudo il pranzo come ultimamente mi capita spesso con un buon Pedro, cioccolatini squisiti e un buon caffè. Decisamente al di sopra della media, materia prima giusta, bella mano in cucina, forse qualche ingrediente di troppo, ma difficile da criticare, anzi. Conto di 130 euri per due persone. Bel pranzo.

Massimo Barbolini



Un buon Merlot

Tartare di capriolo con burro d’olio al sale speziato e pane caldo
Polpo al vapore con insalata di sedano e fagioli cannellini
Zuppa di fagioli in ravioli con ragù di costine di maiale al rosmarino
Filetto di branzino al lemongrass con carciofi trifolati al timo
Petto d’anatra cotto a bassa temperatura con porcini, mirtilli, castagne e zenzero

Cioccolatini Valrhona

venerdì 22 ottobre 2010

Pinot Nero

Colli Pesaresi Focara 2008 Pinot Nero Fattoria Mancini
Disquisiamo pure, il pinot nero viene bene solo la', qua non siamo capaci, non c'e' il terroir adatto, facciamo solo dei Barriconi, l' estratto secco e' troppo basso per poterne fare uno degno di nome e per certi versi sono d' accordo anche io. Pero' e' bello quando assaggi un vino che conosci come le tue tasche e che ogni anno ti fa ricredere su tutto quello che di scontato c'e'. Questo e' un Signor Pinot Nero ad un prezzo molto umano ( che al momento con bottiglia quasi finita in solitaria mi sfugge). Nelle Marche siamo, Fattoria Mancini lo vinifica sia in bianco che in rosso. Tralasciando le note di colore, mi concentrerei sullo splendido naso, mandorla, peperone, rosa appassita e sulla memorabile persistenza gustativa. Gran bel bicchiere che neanche la Bignardi riesce a rovinare. Con una tartare di cavallo, senape e tabasco poi..

Massimo Barbolini

venerdì 8 ottobre 2010

Birra e sai cosa bevi!

Birra Artigianale Zimella Dorata
Si puo' tranquillamente affermare che oramai siamo entrati nel gotha dei produttori di birra mondiali. A confermare tutto cio' ci si mette questa affascinante bionda non pastorizzata, rifermentata in bottiglia e pure non filtrata. Poco meno di 5 gradi, bella fresca, amara sul finale, decisamente ferma, schiuma invitante e colore d'oro sul serio. Da bersi possibilmente con parsimonia, non per il costo, ma per la facilita' di tracannamento. Esiste anche la rossa, tipo la Mannoia, quindi piu' intrigante? Vedremo.

Massimo Barbolini

ZIMELLA di Prampolini Annalisa
Via Bagnoli, 26
42122 Bagno di Reggio Emilia
Italy

giovedì 7 ottobre 2010

Champagne

Champagne Michel Wirth Cuvee des 3 Cepages

Dopo la scorpacciata di ristoranti ritorniamo a parlare di qualche assaggio vinicolo interessante. Ne avevo già accennato a luglio come uno dei due champagne che mi aveva colpito maggiormente, oggi ancor di piu' dopo riaverlo assaggiato. La cosa sorprendente e' la parte olfattiva di questa bollicina. Lieviti, pasta, panettone, biscotti al forno, un insieme di profumi che ti invitano alla beva. Beva che si rivela all' altezza della situazione, fresca, acida e coinvolgente. Bollicina granosa e potente. Lungo e molto persistente il finale. Interessante sotto ogni aspetto. Onestamente non pensavo che fosse a base Chardonnay. Lunga e' ancora la strada dell' allenamento.


Massimo Barbolini

martedì 28 settembre 2010

Spumante Metodo Classico Da Vinci Extra Brut

Ieri sera interessante degustazione, abbuffata, presso l' enoteca La Drogheria del Calcagnino in quella bellissima location che e' il Castello di Formigine. L' azienda e' a Montale Rangone guidata sapientemente dalle mani di Albino Maria Cavazzuti vechio compagno d'armi di quel Bellei che ha iniziato la spumantizzazione del lambrusco. Qui, invece, si parla di Pinot Nero in purezza, sia nella versione bianca che in quella rose' e soprattutto extra brut. L' appezzamento dove attinge Albino e' nell' Oltrepo' Pavese, nel senso che lui vendemmia direttamente in quella zona e si porta le uve a casa. La versione bianca e' semplicemente straordinaria, pulizia gustativa eccezionale e probabilmente ancora in piena evoluzione. davvero una bellissima sorpresa, emozionante come poche, in questo inizio d'autunno. Giovedi' pomeriggio si replica in Cantina. Albino e' stato cosi' gentile da invitarmi (anche altri) per la scelta del dosaggio da mettere nelle nuove sboccature.
Gnu me gnu tut, come recita sulla capsula.

Massimo Barbolini

lunedì 27 settembre 2010

Ristorante Le Cosy - Quimper - Bretagna

Lasciata Dinan la nostra tappa seguente e' Brest, citta' di mare, punta quasi estrema ad ovest della Bretagna. La vista dell' albergo che teoricamente avrebbe dovuto ospitarci ricordava una bettola infima di Pigalle, cosicche' dopo la visita al Castello e al Museo della Marina, ci siamo diretti a Quimper incuriositi dalle indicazioni della guida. Mai scelta si rivelo' cosi' felice. Splendida cittadina di circa 60 mila abitanti, attraversata dal fiume Odet, con nel centro della citta' la maestosa Cattedrale di Saint Corentin. Arrivati lunghissimi per il pranzo ci siamo dovuti
accontentare di un ignobilissimo panino preso al supermercato, promettendoci di cenare in modo piu' dignitoso. Ci fidiamo della Lonley Planet e dirigendoci verso il Ristorante Le Cosy, ci godiamo un meraviglioso tramonto e le cornamuse che ci accompagnano intorno alla Cattedrale. Gia', cornamuse, Quimper e' la capitale della piccola Cornovaglia nella regione del Finisterre, non sorprendetevi nel sentire suonare questo meraviglioso strumento per strada, non vedendone la provenienza. Il ristorante si trova in una laterale del centro, e' disposto su tre piani, rigorosamente tutto in legno e presenta come spesso capita tavoli molto piccoli e uno di fianco
all' altro, diciamo che non sono il massimo della comodità, ma l'incasso è l'incasso anche qui dai nostri cugini. Non avendo riservato, les italiens, ci fanno accomodare al secondo piano di fianco ad uno splendido pupo scozzese di nome Matthew. Particolare interessante, tutta la mobilia, lampadari compresi, ha il cartellino col prezzo attorno. Puo' essere acquistata e portata a casa. Idea molto originale. Il menu' e' pieno di Crepes e Galletes fatte con farina di grano saraceno che oramai mi vengono fuori dagli occhi. Decido di tentare la sorte (mala) prendendo un Hamburgher Bretone e una insalata bretone mista con qualche fettina di Jamon. Vino rose' e solamente un calice percheì la giornata e' stata pesante e nessuno dei due ha voglia di esagerare.
Tempi di attesa, come quasi sempre e' successo, da self service e le pietanze arrivano. Dire che le porzioni sono abbondantemente esagerate e' un eufemismo, le foto parlano chiaro. L'insalata e' il piatto piu' intrigante, verdure fresche, ottime, anche la spuma al centro al pomodoro devo ammettere che e' stata sfiziosa. Il mio hamburgher e' senza ombra di dubbio il peggior piatto che
ho mangiato nella vacanza. A parte la mancata cottura della carne, nel senso che me lo hanno presentato praticamente crudo, il galleggiamento nella panna fortunatamente non acida non ha per niente eccitato il mio palato. Disastro completo. Piccolo aiutino le solite incommensurabili patate al forno sempre al di sopra della media. Molto piu' interessante giocare col bambolotto vivente al tavolo di fianco, i cui genitori hanno sapientemente spazzolato tutta la panna..
Ci voleva prima o poi una esperienza da dimenticare. Cioè, se ti abitui a mangiare in un certo modo la giudichi negativamente, ma se non hai nessun tipo di aspettativa, ci sono posti peggiori.
Solito sbrodaglioso caffè e ce ne andiamo con 39 euri pagati per tutta la cena. Rientriamo in albergo a piedi mentre il sole se ne sta andando, il cielo e' semplicemente meraviglioso, l'aria fresca e il mattone che ho sullo stomaco piano piano se ne andrà.

Massimo Barbolini

Les Cosy
Rue du Sallè 2
29000 Quimper



martedì 21 settembre 2010

Mister Robert - Dinan - Bretagna

Ultima tappa gastronomica in quel meraviglioso angolo di Bretagna che non mi stanchero' mai di consigliarvi e che risponde al nome di Dinan, e' questo piccolo Ristorante a poche centinaia di metri da Les 3 Lunes, recensito qualche settimana addietro. La verita' e' che la nostra meta era " la Mére Pourcel, ma in tre sere non siamo riusciti a trovare un solo buco vuoto. Dinan al tramonto regala emozioni, il cielo si colora di rosa, azzurro, quasi verde, spettacolo assoluto,stimolante per l'appetito, ma c'e' qualcosa che non lo fa?? I tavoli sono appercchiati anche all'esterno ma, fidatevi, e' meglio soggiornare dentro visto le temperature oramai autunnali. Il menu' e' chiaro, come al solito, anche un piccolo degustazione, discreta carta dei vini e servizio come sempre quasi perfetto. Il sapere che il mattino dopo si riparte verso casa, in almeno tre tappe, smorza un pochino gli entusiasmi che il tramonto aveva acceso. Le mousse di benvenuto sono abbastanza ordinarie, ottime le cappesante, straordinario il tortino di verdure. Sottolineo ancora una volta la qualita' di questa materia prima, eccezionale, che accompagna un buon trancio di branzino. Unica pecca, credo che si veda abbastanza bene dalle foto, le porzioni, veramente insufficenti. Piccolo assaggio di formaggi e una buonissima torta con frutti di bosco. Simpatico Muscadet accompagna il tutto. Conto finale di 55 euro, mancia compresa. Oramai si e' fatto buio, usciamo, ci dirigiamo verso l' Hotel consci di aver fatto una buona cena e di aver speso il giusto. Il cielo e' stellato, l'aria piu' che fresca e la voglia di godersi questo spettacolo non si esaurisce in fretta. Chiusa la parentesi con la Cote d' Armor ci dirigiamo verso il Finisterre per altre esperienze gastronomiche da raccontare.

Massimo Barbolini

Mr. Robert

Place de Cordeliers 11

Dinan


Selezione di Formaggi
Torta al burro con frutti di bosco
Filetto di branzino con un meraviglioso tortino di verdure fresche e pomodori confit
Filetto di branzino con quiche alle verdure
Le noix St. Jacques con insalata di germogli di soia
Mousse al peperone rosso e fragola, leggermente piccante
Mousse al cocomero verde e limone
Simpatico Muscadet