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sabato 29 maggio 2010

Ristorante Pachito' s - Correggio -

Nella terra del rocker padano provo a testare questo ristorante consigliatomi da amici correggesi. Non semplice scelta è stata quella di trasformarsi da pizzeria in auge a ristorante con varie tipologie di piatti e soprattutto pesce fresco. Il ristorante si trova nel centro di Correggio, facilmente raggiungibile da ogni parcheggio del centro storico. E' dotato di ampia veranda estiva, decido ciononostante di cenare all'interno del locale: qui mi accoglie un ambiente confortevole
familiare ma nello stesso tempo elegante. Una lavagna posta sulla dispensa indica i vini al calice e la carta delle vivande si rivela molto ben assortita con, come previsto, un occhio di riguardo per le pietanze a base di pesce di mare. Si può pescare inoltre tra i piatti della tradizione: taglieri di salumi e formaggi, cappelletti in brodo, risotti, tagliatelle al ragù, tagliate.
La scelta cade su due antipasti di pesce: il poccino di gamberi con verdure con aggiunta di uno scampo crudo siciliano su richiesta, un tris di antipasti di mare formato da un poccino di gamberi con verdure , una tartare di tonno con salsa alla senape e polvere di capperi e una capasanta al forno con porro e pancetta. La presentazione dei piatti è sublime sia nella forma che
nella sostanza della materia prima, soprattutto il poccino che potete vedere nella foto sotto ha una presentazione fresca, sfiziosa che fa' venire voglia di estate, tenendo ben presente che il pesce è ottimo, si sente il profumo del mare sulle chele dello scampo......
Il tris di antipasti incita a continuare l'avventura ittica mostrando in tutte le sue variazioni la qualità della materia prima e l'estro di mani esperte nelle diverse cotture presentate. veramente un grande inizio....piatti che invitano a levare il bicchiere. Qui purtroppo devo segnalare l'unica mancanza : una carta dei vini adeguata, mi accontento di una ribolla gialla non ben identificata.
Come seconda pietanza procedo nell'ordine con : trancio di tonno alla mediterranea con pomodorini pachino, capperi di Pantelleria, olive taggiasche e gamberoni con pancetta arrotolata.
Anche su questi piatti perfetto equilibrio tra materia prima e mano dello chef
i gamberoni, in particolar modo sono davvero di una qualità eccelsa e non emanano in alcun modo tanfo di cloro come solitamente capita. La cottura del tonno è perfetta, nè troppo nè poco, si sente il gusto verace del prodotto.
Come primo impatto devo ammettere che è stato davvero positivo e piacevole, il servizio è anch'esso cortese, educato, non ossessivo. Bellissima esperienza conclusa, per non esagerare,con un ananas digestivo e caffè.
Conto finale di € 75 per due persone con fastidiosissimi € 5 di coperto, da togliere assolutamente.
Segnalo che l'acqua al tavolo è in caraffa ed è proveniente dalla sorgente dell'acquedotto di Correggio, depurata e con l'appellativo di acqua a 5 stelle sia naturale che gassata. Come spesso dico,non sarà il miglior ristorante italiano ma vale la visita e soprattutto a Carpi un posto così non esiste.

Mascia Manicardi

http://www.pachitos.it/

Sauvignon

Colli Orientali del Friuli Sauvignon Vigne Cinquant' anni 2005
Le Vigne di Zamo'

Certo doveva esserci prima o poi la delusione d’inizio anno, anche se siamo quasi a meta’, doveva succedere. Ma proprio quella incazzatura vinicola che ti viene quando sei nel bel mezzo delle ferie, ti e’ rimasta l’ultima bottiglia, l’hai salvata dall’assalto dei clienti, l’hai nascosta, perche’ non vedevi l’ora di gustartela con l’abbinamento piu’ sbagliato della storia (stilton). La temperatura di servizio e’ perfetta, il bicchiere anche, il tappo odora di erba tagliata, un bel giallo dorato, chiudi gli occhi avvicini il naso e…Niente, il vuoto piu’ assoluto, nessun profumo, aspettiamo, dai sarà troppo freddo, macche’, questo vino e’ defunto. In bocca, piatto, liscio, amaro sul finale. Ha perso completamente ogni origine vitivinicola. A questo punto urge riberlo entro breve tempo, penso sia stata proprio una bottiglia fallata.

Massimo Barbolini

giovedì 27 maggio 2010

Passito

Moscato Passito di Pantelleria Doc Martingana 1998
Salvatore Murana Isola di Pantelleria

Parto dalla fine. Meraviglioso. Non saprei quale altro aggettivo usare. Il colore quasi granato, potrebbe far pensare ad una evoluzione troppo lunga quasi matura, ma come si avvicinano le narici al calice esplode questa sensazione fruttata, speziata, complessa, di chiodi garofano e curry, accompagnata da un prepotente ma delicato sentore di fichi secchi caramellati. Lunghissimo, con persistenza aromatica imponente. Riempie la bocca grasso, pieno, ma con estrema delicatezza. Non e’ stucchevole come alcuni suoi compari. Ripeto, assaggio meraviglioso.

Massimo Barbolini

mercoledì 26 maggio 2010

Pinot Nero

Pinot Nero del Sebino IGT La Valletta 2002 Az. Agr. Il Pendio

Il finale amaro segna leggermente negativamente questo assaggio. C’e’ tutto a partire dal bellissimo colore ancora rosso rubino con qualche leggera venatura granata. Bei profumi al naso con note di prugna, ciliegia ed un filo di rosa. In bocca e’ subito molto caldo, corposo, pieno perfino robusto. Davvero un vino senza difetti evidenti, ha 8 anni, non e’ assolutamente vecchio, non ci sono deterioramenti organolettici presenti, ma la sensazione finale e’ piu’ che fastidiosa, tipo le unghie contro il muro. Peccato.

Massimo Barbolini

lunedì 24 maggio 2010

Barolo

Docg Barolo Parafada 2005 Massolino Serralunga d' Alba
Non che mi faccia impazzire parlare di delusioni organolettiche, ma stavolta mi sento proprio di bocciare, almeno per il momento, questo vino. E' l'annata 2005 quindi terribilmente giovane, pure l'eta' di produzione non e' vecchia (20 anni), ma a parte il colore che non colpisce affatto, con questo rosso rubino abbastanza smorto, unghia già tendente al granata, profumi poco pungenti, coperti da una nota alcolica molto invadente, dove si salva solamente una leggera marasca sotto spirito che pero' deve lottare con denti e unghie per uscire, non convince proprio. In bocca l'incertezza rimane, non esce frutta, non escono fiori, tabacco, spezie, sembrano incatenati all'estratto secco. Forse e' troppo giovane, non ho esperienze precedenti per poterlo dire, ma lo spero vivamente.

Massimo Barbolini

domenica 23 maggio 2010

Terza e Ultima parte Vinitaly 2010

BATTAGLIA

Palizzi 2007 – Calabrese 30% + Nerello 35% + Alicante 35%

Un vino intrigante e assolutamente sconosciuto dalla nostre parti. Sembra barricato ma non lo è. Profumi leggermente chiusi all’inizio ma poi escono bene la susina matura e il pepe. Abbastanza equilibrato al palato. Voto 82

Pellaro 2006 – Calabrese 30% + Nerello 30% + Alicante 40%

Il fratello maggiore del precedente. Voto 83

Dea Bruna 2008 – Nerello 40% + Castiglione 40% + Merlot 20%

Colore rubino molto fitto. Il merlot gli dà una nota caratteristica. In bocca equilibrato. Voto 85

CERATTI

Greco di Bianco 2006

Passaggio in barrique di acacia ma il legno non copre i profumi, anche se personalmente preferisco la versione senza invecchiamento in legno. Profumi di sottobosco e di funghi. Caldo, morbido, fresco. Voto 86

Mantonico 2006

Altro vino eccezionale praticamente sconosciuto. Anche questo fa un passaggio in barrique di acacia. Profumi puliti e persistenti, in bocca abbastanza equilibrato. Voto 86

CANTINA SOCIALE DELLA VERNACCIA

Vernaccia di Oristano Juighissa 2004

Colore ambra brillante, note olfattive di amaretto e nocciola, in bocca secco, caldo, abbastanza morbido. Voto 82

Vernaccia di Oristano Judikes Riserva 1990

Il colore è ambra scuro, i profumi tipicamente eterei si aprono su note di legno di sambuco, mandorle tostate, miele di castagno. In bocca intenso e abbastanza equilibrato. Vino molto difficile. Voto 90

FRATELLI PUDDU

Vernaccia Passita Papalope 2008

Buoni profumi anche se non molto intensi. Dolce, morbido, abbastanza equilibrato. Voto 82

Cannonau Passito 2008

Non male anche se i tannini rendono un po’ amaro il finale. Voto 82

CONTINI

Vernaccia di Oristano Componidori 2003

Giovanissima ma molto promettente. Voto 82

Vernaccia di Oristano 1999

Si sale di livello: i profumi cominciano a virare all’etereo anche se non in maniera invadente. In bocca molto più equilibrata. Voto 85

Vernaccia di Oristano Riserva 1988

Colore tipicamente ambrato, profumi ossidati che si aprono su note eteree di iodio, cera d’api, miele di castagno. Secco, caldo, fresco, poco morbido. Voto 90

Con formaggi erborinati come Stilton o Roqueford

Vernaccia di Oristano Antico Gregori

Assemblaggio di vecchie annate, la più recente delle quali risale al 1971.

Un vino incredibile, con colore giallo ambra splendente. Profumi eterei di ceralacca che poi si aprono su sentori di dattero, nocciola tostata, amaretto e frutta sotto spirito. Lunghissima PAI in assoluta armonia. Voto 95 Da bere sola per assaporarla in pieno.

Vernaccia di Oristano Dolce 2007

Una interpretazione particolare di questo vino. Voto 83

Seadas con miele

CONTI SERTOLI SALIS

Corte della Meridiana 2005

Rubino quasi granata, profumo di viola nettissimo accompagnato da spezie. Tannico, poco morbido, abbastanza fresco. Ancora giovane.

Voto 78

Valtellina Sfurzat Canua 2004 – 100% Nebbiolo

Colore rubino fitto, profumi di pepe, chiodi di garofano, tabacco su un sottofondo di fiori rossi. Secco, caldo, abbastanza morbido, abbastanza fresco, lunghissima persistenza.

Voto 85 Pane nero con confettura di sambuco

Valtellina Sfurzat Canua 2003 – 100% Nebbiolo

Colore granato scarico, profumo di viola e pepe nero. Morbido, sapido, caldo, persistente. Più equilibrato del precedente. Voto 88

NINO NEGRI

Valtellina Sfurzat 2006 – 100% Nebbiolo

Colore rubino, profumi di frutta sotto spirito, cacao, liquirizia. In bocca abbastanza equilibrato ma può migliorare.

Voto 83

Valtellina Sfurzat 2007 – 100% Nebbiolo

Linea esclusivamente per la GDO. Scivola un po’ via in bocca, per il resto vale quello detto sopra.

Voto 82

Valtellina Sfurzat 5 stelle 2006 – 100% Nebbiolo

Fa solo barrique nuova. Bellissimo colore rubino, profumi di mirtillo, prugna, cacao, liquirizia e note balsamiche. In bocca morbido, caldo, ben equilibrato con le parti dure. Il legno si sente forse un po’ troppo ma con il tempo può solo migliorare. Voto 92

FAY

Valtellina Sfurzat Ronco del Picchio 2006 – 100% Nebbiolo

Rubino cupo, profumi di vaniglia, anice stellato, pepe, mallo di noce. In bocca secco, caldo, morbido, equilibrato.

Voto 87

TIZZANO

Pignoletto Spumante Metodo Charmat

Una bella sorpresa. Vino senza eccessive pretese ma interessante.

Voto 78 Come aperitivo con prosciutto di Modena

COLLI DI SERRAPETRONA

Collequanto 2008 – 100% Vernaccia Nera

Rubino fitto, profumi nettissimi di viola e rosa, il tipico profumo della vernaccia nera. In bocca tannico, sapido, abbastanza morbido, abbastanza fresco, di non lunghissima persistenza.

Voto 80

Robbione 2006 . 100% Vernaccia Nera

Fa botte grande. Bel rubino fitto, speziato e fruttato, secco, caldo, morbido e tannico. Peccato per la persistenza corta. Voto 85

Sommo 2007 – Passito di Vernaccia Nera

Rubino impenetrabile, profumi di nespola e visciola accompagnate da note balsamiche. Dolce, morbido, caldo, fresco.

Voto 88 Cioccolato fondente.

BISCI

Verdicchio di Matelica Passito 2005

Colore giallo dorato, profumo di mallo di noce, carruba, albicocca, frutta cotta. Abboccato, fresco, abbastanza morbido, con un leggero amaro finale. Buonissima persistenza.

Voto 88 Pecorino non troppo stagionato

SPERI

Amarone Vigneto Monte Sant’Urbano 2006 – 70% Corvina + 25% Rondinella + 5% Corvinone

Profumi eterei su note di frutta rossa, ancora giovane. Voto 85

Amarone Vigneto Monte Sant’Urbano 2005 - 70% Corvina + 25% Rondinella + 5% Corvinone

Decisamente superiore a quello assaggiato prima. Profumi di visciola, anice, spezie piccanti, cannella. Bocca di grande equilibrio. Un grande vino. Voto 93

Recioto La Roggia 2006

Profumi di frutta cotta, ancora molto alcool, morbido e tannico.

Voto 86 Cioccolatini fondenti con ripieno di liquore alla marasca.

ZENATO

Valpolicella Superore Ripassa 2007

Rubino fitto, frutta cotta, pepe, tabacco, caffè. Morbido, fresco e abbastanza sapido.

Voto 85 Filetto al pepe

Amarone Classico 2006

Profumi molto intensi di mora matura, viola, cuoio, cioccolato, cannella, chiodi di garofano. In bocca buon equilibrio.

Voto 87 Scaloppine ai funghi porcini

Paolo Benetti Sommelier Ais Delegazione di Modena

domenica 16 maggio 2010

Ristorante Clorofilla - Carpi -

I primi 20/22 gradi stagionali ci impongono un' uscita enogastronomica domenicale. Ad essere sincero ci sono posti, come questo, che sono convintissimo siano chiusi la domenica. Le prime due telefonate sono andate male, tutto pieno, poi ho pensato: " Ma il Clorofilla sara' aperto??". Provo e ci becco, c'e' posto, voliamo. Ci presentiamo verso le 12.45. Il Ristorante e' all'interno del Parco delle Rimembranze di fronte all' Ospedale, quindi facile da raggiungere seguendo le apposite indicazioni se arrivate da fuori. Fornito di ampia veranda estiva che speriamo possano
sfruttare con il prossimo arrivo del sospiratissimo ed agognato anti ciclone delle Azzorre, optiamo per le sale interne, pulite, in ordine e molto ben apparecchiate. La carta del cibo propone piatti molto interessanti, con varianti cibarie provenienti da ogni parte d'Italia e oltre. Il risotto viene fatto, in parte, con una varieta' proveniente dal Canada, ci sono taglieri tirolesi, culatello di Zibello e un occhio di riguardo viene dato alla carne. Argentina, Nuova Zelanda, Stati Uniti e Italia sono i tagli disponibili, in tante versioni. La carta dei vini e' fatta in modo intelligente con ricarichi, per la maggior parte, veramente commoventi. L'angolo dedicato ai Riesling credo lo si possa ritrovare in provincia solo presso ristoranti molto piu' famosi. Già dall'aperitivo si capisce che non sei
nel ristorante classico che ti spara come aperitivo vino semplice, spero di non ricordare male, arriva uno chenin blanc gradevolissimo. Come antipasti scegliamo qualche salume accompagnato da riccioli di burro, gnocco fritto, polenta con lardo e pane. Tutto di buona fattura, nulla da dire. Anzi dico, gnocco fritto super. Abbinato a tutto cio' ho scelto una barbera dei colli tortonesi Monleale Vigneti Massa annata 2003, davvero grande, caratteristiche organolettiche tradizionali, corposa, piena
magari non adatta al cibo, ma io e le bollicine ultimamente non andiamo d'accordo. Finito il tutto dato che Patria di carne e' il Clorofilla scegliamo un taglio di chianina da circa un kg e mezzo da spartirsi in tre piu' un pezzo di angus per il figliolo denutrito mio, assieme a verdure alla griglia
e ottime patate al forno. La ciccia si rivela ottima. Si dibatte sulla cottura che io ritengo perfetta nel modo presentatomi, ma capisco che a qualcuno non abituato a cibi di questo genere possa sembrare cruda. Carne tenerissima, succosa quanto basta, decisamente rilevante anche l'angus.
Complessivamente sono piatti pienamente soddisfacenti. Chiudiamo la maratona del cibo con un paio di porzioni di salame dolce, buono anche questo, un calice di uno straordinario Monbazillac, vino del sud ovest della Francia a base Semillon, Sauvignon Blanc e Muscadelle e un altrettanto grandioso Pedro Ximenez Cherry Andaluso dai meravigliosi odori di albicocca e fichi secchi.
Terminiamo una bellissima esperienza gastronomica. L'unico appunto che mi sento di fare e' che nella carta del cibo manca qualche piatto tradizionale, magari durante l'inverno c'e' e selezionerei ancor piu' radicalmente le carni, visto che oramai certi tagli li fanno in ogni dove e in ogni come, sputtanando anche quei pochi come i ragazzi del Clorofilla che si sbattono
ricercando vere e proprie chicche " carnivore ".La gestione dura oramai da 6 anni, la strada e' quella giusta. Non sara' il miglior posto dell' Emilia Romagna ma per quello che concerne la citta del Carpine, sempre a mio modestissimo parere, credo sia sul Podio. Tra l'altro in certi periodi dell'anno organizzano interessanti cene con abbinamento vini alle quali non ho mai potuto partecipare ma che mi dicono molto interessanti.
Consiglio la visita, soprattutto se si apre la stagione estiva...Sperom Bein....
Massimo Barbolini