Translate

martedì 31 dicembre 2013

Il vino dell' anno e altro

Vino Spumante di Qualità " Vo' " Rosè de Saignee Vendemmia 2010
Brut Dosaggio zero - Az. Agr. Vallarom - 


Finiamo il 2013 coi botti, in tutti i sensi. La bottiglia me la sono pagata come quasi tutte quelle che assaggio, tanto da sgombrare le menti torbide delle nuove penne virtuali che la continuano a menare con l' eticità, la correttezza, e bla bla bla. Quando sono loro stessi i primi a bombardare il web con falsi prezzi, demagogia, balle, perche' raccontano un sacco di balle,  ignoranza, in un settore che avrebbe invece bisogno di tutt' altro ma tanto e'. Rassegnamoci, se io negoziante acquisto da un produttore vino a 10€ + iva e lo rivendo a 18€, ricordo alle menti sopraffine e custodi della verità insindacabile che e' al 22% quasi un quarto dell' incasso,  iva compresa sono un ladro e pure farabutto. Per non parlare di cosa viene scritto sui produttori " perchè sai una volta pressata l' uva  il vino viene da solo, loro stanno li a guardare la luna, contano le pecorelle,  e dopo due mesi hanno le bottiglie già confezionate e pronte per il commercio ". E chi spara queste boiate? Quasi sempre gente che non e' del mestiere, gente ( non sono persone ) che ha il culo parato da stipendi sicuri, gente che non ha la minima idea di quanto costi un dipendente all' anno, di quanto costi un etto di pasta fatta a mano, gente che non conosce quanto sia l' incidenza della burocrazia sulle nostre spalle, gente che ti fa addirittura i conti in tasca,  gente che non avrebbe mai il coraggio di lasciare il proprio orticello per avventurarsi nel mondo vino, dietro ad un bancone, a vendere, a contatto con le persone e soprattutto che non farebbe mai 60 ore la settimana di lavoro perchè i gomiti gli tirerebbero un pò troppo. Ma avete mai potato 30 ettari di vigna a dicembre e gennaio con le italiche temperature? Ma avete idea di quanto costi mantenere una azienda che produce vino? NO, NON l' avete e continuate a scrivere PORCATE. In poche e semplici parole non ne posso piu' di leggere cose che non stanno ne in cielo ne in terra e la promessa per il  2014 e' quella di cominciare a tirare fuori la katana e seppellire definitivamente il fioretto. Basta ipocrisia. Dopo questa bellissima filippica che non interessa a nessuno andiamo ad elogiare questa meraviglia di vino. Non ho mai assaggiato un rosè metodo classico italiano cosi' buono. Colore rosa canina carico tendente alla fragola. Fragola che si ripresenta al naso con pulizia olfattiva perfetta. In bocca ha una splendida bollicina croccante, fine ed elegante. Persistente, avvolgente, secco, tagliente con una leggera nota di mandorla, finale degno di un grande prodotto. Stupefacente. Ovviamente da uve Pinot Nero in purezza. La bollicina giusta per questo brindisi. Buon 2014. 

Massimo Barbolini 

mercoledì 13 novembre 2013

Arcese - Bera Vittorio e figli -

 
 
All' ultima degustazione della Velier ne ho sentite veramente di tutti i colori: " tutti i vini del Medoc fanno schifo, ho stappato e buttato via tanti Margaux che voi non ne avete idea, sono vini che non durano ( ahahahahahahahahahahahah ndr ) ", insomma concludendo,  definire invasato il selezionatore di questo distributore e' una gentilezza. Comunque, fortunatamente c'e' stato altro, soprattutto questo splendido bianco fermo da uve cortese, sauvignon, vermentino, favorita e arneis. Travolgente sia al naso che al palato, l' uvaggio e' un concerto di Capodanno, assolutamente perfetto.
Straordinariamente bevibile, lungo e persistente. Costa poco, anche in enoteca.
 
Massimo Barbolini


martedì 12 novembre 2013

Locanda del Pilone - Alba -

Nel solito giro che a novembre ci porta in Langa abbiamo deciso di pranzare, approfittando della festa di Ognissanti, in questo devo dire stupendo ristorante, sia come location, costruzione, panorama e arredo. Si sta proprio in collina, sopra ad Alba e il tavolo che ci viene proposto e' proprio vicino alla finestra dove e' possibile ammirare tutta questa meravigliosa zona compreso il sole caldo che non guasta affatto. La proposta culinaria e' estremamente interessante: un menu' ovviamente dedicato al tartufo, uno nominato " da nord a sud " e la carta che spazia dalla carne al pesce con piatti della tradizione piemontese e no. La carta dei vini e' in continua evoluzione e non aggiornata, peccato perché sono cose che in un ristorante di questo livello a me non stanno piu' bene. Accetto le scuse della gentilissima ( all' inizio ovviamente infastidita dalle mie richieste inevase, sembrava che avessi scelto i vini assenti apposta :D ), responsabile della cantina e bevo altro, nessun problema, ma ripeto comincia a diventare insostenibile e ingiustificabile tenere carte dei vini enciclopediche e poi non avere le bottiglie da servire al tavolo..... Comunque, il pranzo e' stato di livello eccellente con punte di orgasmo culinario per il capretto della Bisalta, il piccione e soprattutto la pasta di Gragnano con fagioli e frutti di mare. Uh che buona, ma che buona. Ottima anche la selezione ( e la quantità ) dei piatti non richiesti o amous bouche o benvenuto dello chef o o o o chiamateli come volete. In sostanza una grande cucina fatta da una mano giapponese, eh sì,  perché trattasi di Masayuki Kondo giunto nel Belpaese nell' anno del Signore 2004, che ha girato tanti bei ristoranti in Langa e no, prima di accasarsi qui. Inoltre da qualche anno e' in essere una collaborazione con lo chef Antonino Cannavacciuolo e ciò non puo' far altro che bene. Ma oltre al cibo che si e' bevuto? Folgorato sono stato! Da cosa? Beh, innanzitutto dallo strepitoso metodo classico di Chenin Blanc servito in aperitivo che importano loro stessi dalla Loira. Poi dal commovente e prontissimo Nebbiolo Santa Rosalia 2009 di Brezza, seguito a ruota, sempre dello stesso produttore, dal Barolo Cannubi 2001 ancora giovane, acerbo ma che al palato denunciava già una eleganza da top model, probabilmente bevibile anche tra 50 anni. Per chiudere, con il miglior Moscato d' Asti che io conosca, Bera, annata 2010, bollicina ancora ben marcata, profumi aromatici e ottima persistenza. Scelta dei vini casuale ma molto ben azzeccata. Finiamo con gli strepitosi dolcetti dello chef e i canonici caffè.  Conto di 80€ a persona, con qualche dimenticanza ( la grattata di tartufo e 5 calici d' aperitivo ), non sapendo se volute, delle quali però ci accorgiamo il giorno dopo. Nel complesso, consiglio vivamente la visita, stella Michelin più che meritata, si può anche dormire.
 
Massimo Barbolini
 

 Dolcetti di fine pasto 1
 Tajarin all' uovo con salsiccia di Bra
 Piccione arrostito, lampone, cioccolato e fegato grasso d'anatra
 Uno strepitoso Nebbiolo di Brezza
 Benvenuto dello chef per intolleranti 
 Gamberi rossi scottati, maionese e conserva di funghi porcini
 Dolcetti di fine pasto 2
 Tonno di coniglio, verdure sotto aceto e purè di funghi porcini
 Intermezzo dello Chef :D
 Apoteosi Barolo Cannubi 2001 Brezza, per i feticisti bottiglia numerata
 Dolcetti fine pasto 3
 Un grande Moscato annata 2010
 Carne cruda di Fassone Piemontese battuta al coltello, 
topinambur e parmigiano
 Nebbiolo
 Pasta mista di Gragnano con fagioli di Saluggia e frutti di mare
Pura Libidine 1
 Capretto della Bisalta profumato al fieno di montagna e verdure autunnali
Pura libidine 2
 Intermezzo dello chef 
 Guanciale di manzo cotto a bassa temperatura e soffice di polenta

mercoledì 30 ottobre 2013

Assaggi di Borgogna







E' andata oltre ogni più  rosea aspettativa la bella degustazione che abbiamo fatto giovedi' sera. Vini stupefacenti, almeno 5 su 6 da autentico sballo che confermano la mano e il palato felice nella scelta da parte dei ragazzi di Vino e Design. Qualche appunto qui sotto:

Domaine Armelle & J.Michel Molin Fixin Vielles Vignes 2010:

Il dominatore assoluto della serata. Fixin e' un piccolo finage di circa 92 ettari complessivi dei quali 6.5 di proprietà della famiglia Molin per un totale di 30 mila bottiglie prodotte. Dal 2010 e' certificato biologico.  Il Vielles Vignes e' un vino particolarmente aggressivo all' attacco olfattivo con sentore forte di animale e kirch. Successivamente si apre con meravigliose note di mora e ribes. In bocca e' semplicemente perfetto, molto lungo e persistente. Una bellissima scoperta 90.5/100

Gli Altri:
Pernand Vergellesses di Muskovac eccezionale, spettacolare, grasso, salmastro, tiglio, una fucina di profumi e sapori straordinaria. Molto scolastico e didattico il Volnay Premier cru', decisamente ruffiano lo Chambolle Musigny ma lo sapevamo già, complesso come pochi assaggiati fin d'ora il Meursault Les Tillets di Bonin produttore naturale e infine lo splendido per 20/22 € d' asporto Bourgogne Blanc di Chavy, monumento alla crema chantilly. Dimenticavo, tutti dell' annata 2010. Fatene scorta a casse non ve ne pentirete.

Massimo Barbolini

lunedì 7 ottobre 2013

Fondo San Giuseppe


IGT Ravenna Rosato " Esor " 2012 Vino Biologico Az. Fondo San Giuseppe - Brisighella -

Prodotto da Mariagrazia Rizzati e Stefano Bariani nell' az. Fondo San Giuseppe a Brisighella nell' appennino romagnolo. E' ottenuto da uve chardonnay e moscato rosa provenienti da un vigneto di 0.8 ettari di superficie e situato a 400 metri s.l.m. 12 gradi alcolici..... Cosi' dice l' etichetta. Io vi consiglio di berne a cisterne o vasche di cemento decidete voi. Onestamente un vino del genere con vitigni del genere da una zona del genere, mi degenera i sensi. La parte olfattiva e' decisamente  piu' intrigante con note importanti di agrumi, rosa e minerali. La bocca e' meno complessa ma e' un vero piacere berlo data anche la finalmente umana gradazione alcolica. La 2012 e' forse la miglior espressione mai prodotta di questo vino. 

Massimo Barbolini 

giovedì 20 giugno 2013

Due giornate interessanti

Mi sono divertito, tanto. Qui e anche qui. Aziende diverse, non molto lontane, stessa filosofia bio, naturale anche se non si puo' dire e soprattutto vini fatti bene. Ne ho già scritto, dei loro vini intendo e perciò non mi dilungo molto. Volevo solo farvi sapere che sono ancora vivo e il blocco dello scrittore e' passato. Ah dimenticavo: a settembre ci si rivede in Via Trento Trieste 93 a Carpi.. Enoteca 67 ritorna :D. 

Massimo Barbolini


Azienda Vigna Cunial - Traversetolo - Parma


 Azienda Vigna Cunial - Traversetolo - Parma












 Az. Agricola Storchi - Montecchio Emilia - Re - 


Vigneti in riva all' Enza - Storchi -




sabato 4 maggio 2013

Pizza...E sai cosa mangi!


Se risiedete tra le provincie di Modena e Reggio Emilia e avete voglia di una pizza a lunghissima lievitazione con lievito della madre di non so chi, dovete per forza di cosa andare all' Osteriola Nuova Hassan a San Martino in Rio. Evitate scomodi viaggi verso il Veneto o la Romagna, basta un colpo di telefono e una prenotazione, " vorrei la pizza Dario "...Vi sedete, mi raccomando abbinateci uno dei vini frizzanti di Calatroni, e in men che non si dica sarete coccolati in tutti i sensi da una schiera di professionisti nati nella Patria di Re Hassan secondo. Non volete la pizza? Provate gnocco e tigelle, p r o v a t e l i !!!!!!! Uno spettacolo! Se non vi fidate, vengo anche io!

Massimo Barbolini
Pizza