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mercoledì 26 febbraio 2014

Sorgente del Vino 2014


" Fossero organizzati come nelle occasioni fieristiche dedicate alla moda, questi venderebbero tutta la produzione in tre giorni ". Parole e musica di una persona a me molto cara che si occupa dell' argomento da circa 26 anni. Questo non toglie pero' interesse ad una manifestazione con ottimi produttori . Di seguito ve ne segnalo qualcuno: 

Vinicola Carbone - Melfi - 
Fiano e Rosato non mi hanno particolarmente esaltato mentre l' aglianico Terra dei Fuochi e' spaventosamente pronto e buono. 

Fondo San Giuseppe - Brisighella 
I vini dell' annata 2012 sono terminati pertanto Stefano si e' portato dietro alcune annate vecchie. Spettacolari sia il Tera 2011 ( trebbiano ) che il Ciarla 2010 (riesling renano). Adoro questa azienda. 

Francesconi Paolo - Faenza - 
Gli assaggi migliori. Limbecca 2011 fuoriclasse assoluto, vino di altissimo livello.

Az. Agr. Storchi - Montecchio Emilia - 
Anche qui poca roba, intesa come quantità. Il Pozzoferrato 2012 ( ancellotta, salamino e maestri ) rifermentato in bottiglia conferma di essere un grandissimo lambrusco. Gente seria. 

Vigna Cunial - Traversetolo - 
Già detto mille volte. Persone preparate e simpatiche, ottimi vini, Malvasia e Barbera Primorosso soprattutto. 

Tirelli Andrea - Costa Vescovato - 
Cortese e Barbera da urlo.

Monte dall' Ora - San Pietro in Cariano - 
Vini Unici. Splendidi. Amarone superbo. Per averli pero' devo appoggiarmi ad una Enoteca di Reggio Emilia. Scelta incomprensibile. 

Villabellini - San Pietro in Cariano - 
Come sopra. 

Fattoria di Bacchereto - Bacchereto - 
Sono anni che spendo, non solamente io,  parole di elogio per questa azienda. Splendido il Terre a Mano Rosso. 

Ho assaggiato anche cose ripugnanti, imbevibili e osannate per qualche motivo a me sconosciuto, ma il mondo del vino e' bello anche per questo. 

Massimo Barbolini 

mercoledì 22 gennaio 2014

Teroldego

Doc Teroldego Rotaliano 2012 De Vescovi Ulzbach - Mezzocorona -


Decisamente una delle sorprese positive di questo inizio di 2014. Un vino da tutti i giorni, non da bere tutti i giorni,  con prezzo abbordabile (13/15€). Fermentazione malolattica parte in legno e in parte in acciaio. Decisamente un saliscendi di piccoli frutti di bosco al naso, bella trama tannica in bocca e finale che deve ancora raccontare tante cose. Pericoloso aprire la bottiglia da soli. Tante faccine sorridono. 

Massimo Barbolini 

mercoledì 15 gennaio 2014

Fiano di Avellino - Fonzone -

Docg Fiano di Avellino 2012  Az. Agr.Fonzone Caccese  Paternopoli 


Ne ho già parlato ad aprile, uno dei migliori assaggi fatti a Vinitaly e a distanza di 9 mesi posso solo confermare la piacevolezza di questo Fiano. Non passa in legno, solo acciaio, profumi delicati di pompelmo, arancio, pesca bianca e mandorla. In bocca ha ancora una buona acidità ma col tempo e' arrivata una morbidezza da far invidia a qualche vitigno molto piu' nobile. Devastante  il finale dove si esaltano ancor di piu' le note agrumate. Dire che invita alla beva e' un eufemismo. Grandissima bottiglia, grandissimo vino che grazie a qualcuno e' stato, almeno nella mia zona, ampiamente sputtanato ( non da questa azienda ). Sono in palese conflitto di interessi perché lo distribuisco a ristoranti e wine bar nelle province di Modena e Reggio Emilia, ma un prodotto del genere va assolutamente fatto conoscere. BRAVI.

Massimo Barbolini

sabato 4 gennaio 2014

Barolo - Burlotto -

Docg Barolo Vigneto Monvigliero 2005 Comm. G.B.Burlotto


Dicono che la pressa siano ancora i piedi umani. Dicono. Si narra di leggende in vigna che noi umani non possiamo capire. Un paio di certezze: e' un grande vino, un monumento enologico, qualcosa che ti rimarrà impresso per il resto dell' anno e sicuramente della vita. Già tremendamente irresistibile adesso non lo oso pensare tra qualche decennio. Questo sentore di cuoio, animale e frutta rossa che ti accompagna per tutta la degustazione e' qualcosa davvero di affascinante.  Finire il 2013 cosi' e' stato stupendo, anche quello dietro pero' e' buono eh! 

Massimo Barbolini 


martedì 31 dicembre 2013

Il vino dell' anno e altro

Vino Spumante di Qualità " Vo' " Rosè de Saignee Vendemmia 2010
Brut Dosaggio zero - Az. Agr. Vallarom - 


Finiamo il 2013 coi botti, in tutti i sensi. La bottiglia me la sono pagata come quasi tutte quelle che assaggio, tanto da sgombrare le menti torbide delle nuove penne virtuali che la continuano a menare con l' eticità, la correttezza, e bla bla bla. Quando sono loro stessi i primi a bombardare il web con falsi prezzi, demagogia, balle, perche' raccontano un sacco di balle,  ignoranza, in un settore che avrebbe invece bisogno di tutt' altro ma tanto e'. Rassegnamoci, se io negoziante acquisto da un produttore vino a 10€ + iva e lo rivendo a 18€, ricordo alle menti sopraffine e custodi della verità insindacabile che e' al 22% quasi un quarto dell' incasso,  iva compresa sono un ladro e pure farabutto. Per non parlare di cosa viene scritto sui produttori " perchè sai una volta pressata l' uva  il vino viene da solo, loro stanno li a guardare la luna, contano le pecorelle,  e dopo due mesi hanno le bottiglie già confezionate e pronte per il commercio ". E chi spara queste boiate? Quasi sempre gente che non e' del mestiere, gente ( non sono persone ) che ha il culo parato da stipendi sicuri, gente che non ha la minima idea di quanto costi un dipendente all' anno, di quanto costi un etto di pasta fatta a mano, gente che non conosce quanto sia l' incidenza della burocrazia sulle nostre spalle, gente che ti fa addirittura i conti in tasca,  gente che non avrebbe mai il coraggio di lasciare il proprio orticello per avventurarsi nel mondo vino, dietro ad un bancone, a vendere, a contatto con le persone e soprattutto che non farebbe mai 60 ore la settimana di lavoro perchè i gomiti gli tirerebbero un pò troppo. Ma avete mai potato 30 ettari di vigna a dicembre e gennaio con le italiche temperature? Ma avete idea di quanto costi mantenere una azienda che produce vino? NO, NON l' avete e continuate a scrivere PORCATE. In poche e semplici parole non ne posso piu' di leggere cose che non stanno ne in cielo ne in terra e la promessa per il  2014 e' quella di cominciare a tirare fuori la katana e seppellire definitivamente il fioretto. Basta ipocrisia. Dopo questa bellissima filippica che non interessa a nessuno andiamo ad elogiare questa meraviglia di vino. Non ho mai assaggiato un rosè metodo classico italiano cosi' buono. Colore rosa canina carico tendente alla fragola. Fragola che si ripresenta al naso con pulizia olfattiva perfetta. In bocca ha una splendida bollicina croccante, fine ed elegante. Persistente, avvolgente, secco, tagliente con una leggera nota di mandorla, finale degno di un grande prodotto. Stupefacente. Ovviamente da uve Pinot Nero in purezza. La bollicina giusta per questo brindisi. Buon 2014. 

Massimo Barbolini 

mercoledì 13 novembre 2013

Arcese - Bera Vittorio e figli -

 
 
All' ultima degustazione della Velier ne ho sentite veramente di tutti i colori: " tutti i vini del Medoc fanno schifo, ho stappato e buttato via tanti Margaux che voi non ne avete idea, sono vini che non durano ( ahahahahahahahahahahahah ndr ) ", insomma concludendo,  definire invasato il selezionatore di questo distributore e' una gentilezza. Comunque, fortunatamente c'e' stato altro, soprattutto questo splendido bianco fermo da uve cortese, sauvignon, vermentino, favorita e arneis. Travolgente sia al naso che al palato, l' uvaggio e' un concerto di Capodanno, assolutamente perfetto.
Straordinariamente bevibile, lungo e persistente. Costa poco, anche in enoteca.
 
Massimo Barbolini


martedì 12 novembre 2013

Locanda del Pilone - Alba -

Nel solito giro che a novembre ci porta in Langa abbiamo deciso di pranzare, approfittando della festa di Ognissanti, in questo devo dire stupendo ristorante, sia come location, costruzione, panorama e arredo. Si sta proprio in collina, sopra ad Alba e il tavolo che ci viene proposto e' proprio vicino alla finestra dove e' possibile ammirare tutta questa meravigliosa zona compreso il sole caldo che non guasta affatto. La proposta culinaria e' estremamente interessante: un menu' ovviamente dedicato al tartufo, uno nominato " da nord a sud " e la carta che spazia dalla carne al pesce con piatti della tradizione piemontese e no. La carta dei vini e' in continua evoluzione e non aggiornata, peccato perché sono cose che in un ristorante di questo livello a me non stanno piu' bene. Accetto le scuse della gentilissima ( all' inizio ovviamente infastidita dalle mie richieste inevase, sembrava che avessi scelto i vini assenti apposta :D ), responsabile della cantina e bevo altro, nessun problema, ma ripeto comincia a diventare insostenibile e ingiustificabile tenere carte dei vini enciclopediche e poi non avere le bottiglie da servire al tavolo..... Comunque, il pranzo e' stato di livello eccellente con punte di orgasmo culinario per il capretto della Bisalta, il piccione e soprattutto la pasta di Gragnano con fagioli e frutti di mare. Uh che buona, ma che buona. Ottima anche la selezione ( e la quantità ) dei piatti non richiesti o amous bouche o benvenuto dello chef o o o o chiamateli come volete. In sostanza una grande cucina fatta da una mano giapponese, eh sì,  perché trattasi di Masayuki Kondo giunto nel Belpaese nell' anno del Signore 2004, che ha girato tanti bei ristoranti in Langa e no, prima di accasarsi qui. Inoltre da qualche anno e' in essere una collaborazione con lo chef Antonino Cannavacciuolo e ciò non puo' far altro che bene. Ma oltre al cibo che si e' bevuto? Folgorato sono stato! Da cosa? Beh, innanzitutto dallo strepitoso metodo classico di Chenin Blanc servito in aperitivo che importano loro stessi dalla Loira. Poi dal commovente e prontissimo Nebbiolo Santa Rosalia 2009 di Brezza, seguito a ruota, sempre dello stesso produttore, dal Barolo Cannubi 2001 ancora giovane, acerbo ma che al palato denunciava già una eleganza da top model, probabilmente bevibile anche tra 50 anni. Per chiudere, con il miglior Moscato d' Asti che io conosca, Bera, annata 2010, bollicina ancora ben marcata, profumi aromatici e ottima persistenza. Scelta dei vini casuale ma molto ben azzeccata. Finiamo con gli strepitosi dolcetti dello chef e i canonici caffè.  Conto di 80€ a persona, con qualche dimenticanza ( la grattata di tartufo e 5 calici d' aperitivo ), non sapendo se volute, delle quali però ci accorgiamo il giorno dopo. Nel complesso, consiglio vivamente la visita, stella Michelin più che meritata, si può anche dormire.
 
Massimo Barbolini
 

 Dolcetti di fine pasto 1
 Tajarin all' uovo con salsiccia di Bra
 Piccione arrostito, lampone, cioccolato e fegato grasso d'anatra
 Uno strepitoso Nebbiolo di Brezza
 Benvenuto dello chef per intolleranti 
 Gamberi rossi scottati, maionese e conserva di funghi porcini
 Dolcetti di fine pasto 2
 Tonno di coniglio, verdure sotto aceto e purè di funghi porcini
 Intermezzo dello Chef :D
 Apoteosi Barolo Cannubi 2001 Brezza, per i feticisti bottiglia numerata
 Dolcetti fine pasto 3
 Un grande Moscato annata 2010
 Carne cruda di Fassone Piemontese battuta al coltello, 
topinambur e parmigiano
 Nebbiolo
 Pasta mista di Gragnano con fagioli di Saluggia e frutti di mare
Pura Libidine 1
 Capretto della Bisalta profumato al fieno di montagna e verdure autunnali
Pura libidine 2
 Intermezzo dello chef 
 Guanciale di manzo cotto a bassa temperatura e soffice di polenta